Aversa, standard occupati da privati: polemica tra Golia e d’Angelo sul regolamento

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Si risveglia la lotta agli standard urbanistici occupati da privati e si risveglia anche la polemica. Per intenderci, quando si parla di standard, si parla di quei suoli ceduti dai privati al comune in sede di rilascio del permesso a costruire. – continua sotto – 

In questi anni le amministrazioni che si sono succedute poco o nulla hanno fatto per utilizzarli e i privati si son comportati spesso come se fossero ancora di loro proprietà. Tanto che vi sono stati casi di usucapione eclatanti, come il deposito giudiziario privato di auto in via San Lorenzo o la piscina realizzata da un noto costruttore cittadino (è ancora in corso un giudizio) sino al campo da tennis costruito su quello che doveva essere uno standard comunale per il quale, dopo un esposto di un privato, il dirigente dell’ufficio Urbanistica, Raffaele Serpico, ha chiesto il ripristino dei luoghi e la consegna del suolo al Comune. Anche se, bisogna dirlo, quel campo da tennis è lì da almeno quaranta anni. Da segnalare anche l’intervento della Corte dei Conti che ha in corso procedimenti per danno erariale contro ex amministratori e dirigenti comunali. – continua sotto – 

Dalla maggioranza il pentastellato Roberto Romano parla di «stop ai soprusi e ai capricci della borghesia aversana». Lancia, invece, l’allarme Eugenia d’Angelo: «Il regolamento per l’uso degli standard urbanistici è stato approvato dalla Commissione Affari Generali a gennaio del 2020. Ad inizio febbraio 2020 è stato trasmesso alla Commissione Statuto che è presieduta dal sindaco e che l’ha convocata a fine luglio 2020. In quella riunione, il sindaco ha deciso che il regolamento sugli Standard non poteva essere portato in Consiglio comunale perché doveva essere approvato anche dalla Commissione Urbanistica, nonostante io, come presidente della Commissione Affari Generali, avessi già provveduto a dare informalmente il regolamento al presidente della Commissione Urbanistica e della Commissione Ambiente per avere le loro integrazioni e osservazioni. La presidente della Commissione Ambiente mi fece pervenire le sue osservazioni e integrazioni e il presidente della Commissione Urbanistica no». «Da luglio 2020 ad oggi – continua D’Angelo – la Commissione Urbanistica non ha fatto pervenire nessuna osservazione su questo Regolamento ma, nonostante questo, il sindaco non ha ritenuto di inserire questo regolamento all’ordine del giorno della Commissione Statuto. Pertanto, il regolamento sugli Standard approvato dalla Commissione giace nei cassetti comunali perché il sindaco si rifiuta di portarlo all’approvazione nella Commissione Statuto. I motivi? Bisogna chiederli al sindaco». – continua sotto – 

La risposta del primo cittadino Alfonso Golia non tarda ad arrivare: «La consigliera d’Angelo bene farebbe a concentrarsi sulle questioni poste all’attenzione della sua commissione come, ad esempio, le richieste di cittadinanza onoraria. Come presidente della commissione Statuto organizzo i lavori in base ai regolamenti che vengono licenziati dalle commissioni e trasmessi alla mia attenzione. Ancora una volta dalle dichiarazioni della consigliera si evince una visione dei fatti distorta, parole in libertà condite di rabbia, una prassi lessicale a dir poco fuori luogo». «Va ricordato – continua Golia – che la commissione Statuto non è un luogo di discussione politica di indirizzo ma si occupa di verificare la coerenza del regolamento in esame, oltre che con le norme di legge, anche con le norme statutarie e di altri regolamenti vigenti. In qualità di presidente, come ho sempre fatto, quando mi sarà trasmesso anche il regolamento in questione farò il mio dovere, cioè portarlo all’attenzione della commissione Statuto, sperando sempre che la minoranza partecipi perché, come è noto, le ultime sedute sono andate deserte proprio per l’assenza dei capigruppo di minoranza insieme al presidente del Consiglio che, a quanto sembra, utilizzano la commissione Statuto per fare ostruzionismo».

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