Vittima di revenge porn incarica criminale per minacciare l’ex. Poi ci ripensa, ma viene ricattata

di Redazione

All’esito di un’indagine lampo diretta dalla Procura di Vercelli, la polizia ha arrestato in flagranza due persone per il reato di estorsione in concorso. La sera precedente si era presentata in Questura una coppia di fidanzati per denunciare il fatto che da alcuni mesi erano vittime di pressanti minacce e continue richieste di soldi da parte di un uomo. La donna riferiva che tutto era iniziato circa un anno prima quando aveva cominciato ad essere vittima di continue molestie sui social network, derivanti dalla pubblicazione in rete di alcune sue foto intime e che a causa di ciò era precipitata in uno stato di forte depressione. – continua sotto – 

Esasperata dalla situazione, proponeva ad un suo conoscente, noto criminale conosciuto con il nome di “Fabio”, di intimidire il suo ex fidanzato, presunto autore della pubblicazione delle foto intime, con il quale aveva avuto una relazione turbolenta conclusasi in malo modo. “Fabio” accettava di porre in essere il gesto intimidatorio dietro il pagamento di un corrispettivo che sarebbe variato in virtù della tipologia del gesto criminale da attuare. In generale, l’elenco delle possibilità andava dalla minaccia verbale sino all’uccisione con conseguente occultamento del cadavere. La donna sceglieva la “tariffa base” che comprendeva l’intimidazione verbale dietro il corrispettivo di 1.500 euro, dei quali circa 250 venivano immediatamente versati a titolo di acconto. – continua sotto – 

Successivamente la donna informava dell’accordo raggiunto il suo attuale compagno che, tuttavia, la convinceva a desistere dal progetto criminale. I due contattavano quindi “Fabio”, informandolo della volontà di rinunciare alla “vendetta” ma questi, di tutta risposta, controbatteva affermando che la somma pattuita doveva essergli consegnata altrimenti avrebbe avvisato le forze dell’ordine di quanto progettato dalla donna. Intimoriti dall’eventualità di essere denunciati, i due consegnavano la restante parte della somma pattuita. – continua sotto – 

Nei giorni successivi i due venivano nuovamente contattati da “Fabio”, il quale li informava di avere una registrazione della donna dalla quale emergeva il proposito criminale della stessa, minacciandoli che tale registrazione sarebbe finita nella disponibilità delle forze dell’ordine se non gli avessero consegnato l’ulteriore somma in denaro contante di 1.700 euro. Durante la formalizzazione della denuncia, i due, intimiditi dalle continue minacce di “Fabio”, rivelavano, inoltre, di aver già preso appuntamento per le mattinata seguente con il malfattore per la consegna dei 1.700 euro richiesti. Gli agenti della Squadra Mobile, previo raccordo investigativo con la Procura di Vercelli, predisponevano, quindi, un servizio finalizzato all’arresto in flagranza dell’estorsore “Fabio” che effettivamente alle ore 10 si presentava, accompagnato da una donna, successivamente identificata per la sua compagna, all’uscita del locale ospedale, luogo prestabilito per l’incontro. Dopo alcuni minuti giungeva l’uomo che consegnava ai due una busta contenente la somma di 1700 euro, composta da banconote in precedenza fotocopiate; il tutto era videoripreso dai poliziotti che, per non destare sospetti nel malfattore, avevano indossato camici da medico per celarsi. – continua sotto – 

L’operazione permetteva di arrestare, una volta messo in sicurezza l’uomo, i due estorsori ovvero un “Fabio”, 35enne di origine slava, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona, e la sua fidanzata, una 48enne italiana, pregiudicata per reati contro il patrimonio. Entrambi venivano condotti in carcere, mentre la somma di denaro, che l’estorsore aveva occultato sulla sua persona, veniva recuperata dai poliziotti e restituita alle vittime. IN ALTO IL VIDEO

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