Trani, 14 arresti contro il gruppo criminale Corda-Lomolino

di Redazione

Apparterrebbero al gruppo criminale Corda-Lomolino, attivo nel nord barese, le 14 persone arrestate dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Medusa”. I reati contestati sono associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, detenzione illecita di armi e associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Sono più di 80 i carabinieri del comando provinciale di Bari e del gruppo di Trani, coinvolti nell’esecuzione delle due ordinanze di custodia cautelare supportati dallo squadrone eliportato Cacciatori Puglia, dal sesto nucleo elicotteri e dal nucleo cinofili di Modugno. – continua sotto – 

Le indagini – coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari e condotte dai carabinieri di Trani – hanno permesso di accertare dal 2016 non solo l’esistenza del gruppo mafioso Corda-Lomolino che “avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla fama criminale degli appartenenti e delle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà, perpetrava estorsioni a tappeto a danno dei commercianti tranesi” ma anche l’operatività di un altro gruppo criminale “dedito allo spaccio e alla detenzione di cocaina, hashish e marijuana diretto dagli stessi appartenenti al gruppo Corda-Lomolino e attivo sempre a Trani”. È quanto spiegano gli investigatori evidenziando che gli accertamenti dell’operazione odierna denominata “Medusa” derivano delle operazioni “Point break” e “Point Break 2”, condotte a Trani nei primi mesi del 2017 che portarono all’arresto di 13 persone per estorsione. – continua sotto – 

La prima delle due ordinanze emesse dal gip del tribunale di Bari ha riguardato nove persone di cui 6 in carcere e 3 agli arresti domiciliari che si sarebbero organizzate per realizzare un “vasto piano di estorsioni, tese ad accumulare ingenti somme di denaro da reinvestire nel pagamento degli avvocati difensori e per il mantenimento dei detenuti e delle loro famiglie”, chiariscono gli investigatori. Il reato associativo è stato contestato a 4 degli arrestati, riconoscendo per tre di loro anche l’aggravante “di aver promosso, diretto e organizzato il sodalizio”. Il gruppo avrebbe imposto a commercianti e imprenditori del settore manifatturiero di Trani pagamenti fino a 10mila euro per volta riuscendo a occupare “progressivamente il vuoto lasciato da Salvatore Annacondia e dai suoi affiliati – riferiscono gli inquirenti – la cui evocazione ha favorito l’imposizione di un clima di pesante e generalizzata intimidazione e di piena consapevolezza della diffusione del racket estorsivo”. – continua sotto – 

Spesso il denaro era richiesto con gravi minacce e con l’uso delle armi di cui il gruppo disponeva. Durante le indagini sono state sequestrate 2 pistole semi automatiche, 2 fucili modificati e un fucile mitragliatore AK-47 “Kalashnikov”. Le indagini hanno fatto emergere che il gruppo agiva anche su richiesta, come accaduto con un imprenditore edile, arrestato oggi, che avrebbe ingaggiato alcuni di loro per costringere un commerciante a cui aveva venduto un locale ad anticipare i pagamenti rispetto alle date pattuite. Sono 17 gli episodi di estorsioni, consumate o tentate, per un ammontare complessivo di circa 70mila euro. – continua sotto – 

La seconda ordinanza eseguita oggi, poi, si riferisce allo spaccio di sostanze stupefacenti considerata l’attività alternativa al racket. In cinque sono finiti agli arresti domiciliari e 4 in carcere. Questi ultimi sono gli già colpiti dall’altra misura, come appartenenti al gruppo Corda-Lomolino, cui viene contestata anche la promozione, la direzione e l’organizzazione dell’associazione finalizzata allo spaccio. Nel corso delle indagini nove persone sono state arrestate in flagranza e sono state sequestrate cocaina e marijuana, destinate alla commercializzazione sulla piazza tranese. IN ALTO IL VIDEO

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