Cancello ed Arnone, reflui urbani nei Regi Lagni e in mare: sequestrata condotta fognaria

di Redazione

Sequestrata la condotta fognaria di Cancello ed Arnone, nel Casertano, per l’omessa manutenzione ed esecuzione dei lavori di adeguamento dell’impianto – che raccoglie i reflui urbani anche dei comuni di Grazzanise e Santa Maria la Fossa – che hanno comportato il collassamento del collettore in più tratti e la dispersione delle acque fognarie nei Regi Lagni e, di conseguenza, nel mare del litorale domizio. – continua sotto – 

Un disastro ambientale, l’ennesimo sul territorio, dopo il caso della “macchia nera” che nel maggio 2020 apparve nel tratto di mare tra Mondragone e Castel Volturno, all’altezza della foce dell’Agnena (fu sequestrato due mesi dopo il depuratore di Vitulazio, leggi qui). Il provvedimento di sequestro odierno, emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Caserta che hanno anche nominato come custodi giudiziari gli attuali sindaci dei tre comuni. Dalle indagini, condotte dalla Procura sammaritana, sono emerse criticità ambientali, ormai annose, causate nel comune di Cancello e Arnone e nelle zone limitrofe dal collassamento del collettore fognario che si snoda su di un percorso rettilineo di circa 6 chilometri lungo la strada provinciale di Santa Maria a Cubito nel comune di Cancello e Arnone, connettendo la rete fognaria con il depuratore di Villa Literno. – continua sotto – 

Quest’ultimo era stato concepito allo scopo di canalizzare i relitti provenienti oltre dal comune di Cancello Arnone (articolato su due macro aree urbane poste rispettivamente sul lato destro e sinistro del fiume Voltano) anche da quelli di Grazzanise e Santa Maria la Fossa, tramite un sistema di pompe di sollevamento che, convogliandoli nella condotta, li avrebbe dovuti spingere verso l’impianto di depurazione Regi Lagni nel comune di Villa Literno. – continua sotto – 

Le investigazioni hanno consentito di acclarare che, causa il collassamento del collettore fognario, i reflui dei comuni interessati confluivano in canali di bonifica, affluendo, senza alcuna depurazione, nel corpo idrico dei Regi Lagni e da lì in mare, con grave nocumento per l’ambiente e pericolo per la salute pubblica. Le analisi di laboratorio eseguite dall’Arpac – Dipartimento di Caserta, a seguito dei campionamenti operati con i carabinieri del Noe ed effettuati nei punti di fuoriuscita dei reflui fognari lungo la condotta collassata, ed in particolare presso i pozzetti insistenti nel comune di Cancello e Amone, hanno evidenziato la presenza di agenti inquinanti, tra i quali bod5, Cod, tensioattivi, azoto, fosforo ed escherichia coli, in concentrazione superiore ai valori limite di emissione.

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