Aversa (Caserta) – Finisce in Consiglio comunale la vicenda dello standard urbanistico assegnato agli scout e appetito da privati. Se ne discuterà, infatti, nell’Assise cittadina il prossimo 15 luglio in occasione di una seduta dedicata a interrogazioni e mozioni. E’ stato, infatti, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Alfonso Oliva, a presentare una mozione dal significativo titolo «Giù le mani dai boy scout», con la quale si effettua una cronistoria sottolineando che da ben 20 anni l’associazione ha in comodato d’uso lo standard e che dal febbraio 2020 attende una risposta dall’Amministrazione relativamente ad una richiesta di proroga (sebbene il comodato non sia ancora scaduto).
A far nascere il caso un ricorso al Tar ma, a questo punto, bisogna raccontare cosa è accaduto in queste ultime settimane. E’, forse, la scuola privata più importante della città, una onlus, come si legge nel ricorso che hanno presentato contro il Comune di Aversa ma, praticamente, contro gli scout dell’Agesci. Insomma, “Golia” (la scuola dell’Aversa Bene, o almeno di chi ha la possibilità di pagare la retta) contro “Davide” (gli scout dell’Agesci che hanno base assolutamente volontaria e, quindi, anch’essi onlus). Oggetto del dissidio, sarebbe meglio dire del desiderio della scuola in questione, uno standard urbanistico che da una ventina di anni ospita i giovanissimi aderenti ai dettami di Robert Baden-Powell. Nel caso specifico, poi, si tratta di scout cattolici, con tanto di assistenti spirituali, tra i quali il sacerdote anticamorra don Peppe Diana. Ma l’establishment diocesano aversano ha, da sempre, sopportato di malavoglia la presenza di questa associazione che pure ha, tra i suoi assistenti spirituali sacerdoti del calibro di Clemente Petrillo ed Ernesto Rascato oltre che del neo vescovo ausiliare di Pozzuoli Carlo Villano, che da anni danno il loro apporto alla formazione di centinaia di giovani.
Tornando all’argomento in questione: la scuola chiede, lo scorso anno, in piena pandemia, l’assegnazione del lotto in questione affermando che lo stesso confina con la scuola (ma, in verità, sembrerebbe essere vicino, ma non confinante). Inoltre, afferma che il terreno è incolto è abbandonato. Una ovvietà se si considera che in quel momento e sino a poco fa non sarebbe stato possibile andarlo a manutenere stando la normativa anti-pandemia. Ma, tant’è. L’amministrazione arcobaleno (allora ancora di centrosinistra) non risponde (non si capisce se consapevolmente o meno) spalancando porte e portoni ad un ricorso amministrativo della scuola contro il silenzio proveniente dalla casa comunale. Secondo alcuni un escamotage per favorire la scuola con la possibile e probabile nomina di un commissario ad acta. L’Amministrazione può ancora adempiere, rispondendo, ma ad oggi non risulta averlo fatto. «La cosa certa – afferma Oliva – è che una cosa sono gli scout dell’Agesci, un’altra una scuola privata. Speriamo solo che questa amministrazione non tradisca quelli che afferma essere i propri ideali».