Aversa (Caserta) – Sono tanti i cittadini che protestano per la distribuzione dei parcheggi a pagamento voluta dall’amministrazione comunale che ha addirittura utilizzato spazi del vecchio percorso ferroviario dell’ex Alifana per tracciare le strisce blu. Tra le proteste, che arrivano in redazione e che si leggono sui diversi social presenti in Rete, figura un “inconveniente” in cui sono incappati alcuni automobilisti legato al fatto che il tagliando fornito dal parcometro, se al momento di pagare è stata indicata la targa del veicolo, non deve essere esposto sul cruscotto. – continua sotto –
«Conserva il tagliando, non esporlo nell’auto. Portalo con te per poter prolungare la sosta da qualsiasi parcometro». Questa è un’indicazione che si legge sui parcometri e sul sito della Publiparking. Eppure, su un gruppo social è apparso questo racconto che sembra “smentire” tale indicazione: «Premesso che sto evitando il più possibile di usare l’auto per spostarmi ad Aversa, stamane non ho proprio potuto farne a meno, così ho parcheggiato in centro correttamente su di una striscia blu, ho versato un bel po’ di spicci nel parcometro sufficienti a garantirmi una sosta lunga, proporzionata al tempo necessario a quanto dovevo fare e ritirato il tagliando l’ho conservato nel portafoglio, come indicato. Dopo una mezzora sono tornato all’auto parcheggiata per prendere un oggetto che avevo dimenticato e che mi ritrovo sul parabrezza? Il bigliettino di “comunicazione bonaria” con il quale mi si avvertiva che il mio “veicolo non disponeva di un pagamento valido per la sosta”. Già questo mi fa innervosire, ma non finisce qui. Il bigliettino continuava con un numero irritante “Si prega di provvedere all’acquisto del ticket al fine di evitare l’avvio del “procedimento sanzionatorio”. Temendo conseguenze più gravi, ho dovuto lasciar perdere i miei pur seri ed irrinviabili impegni e mi sono fiondato a via Raffaello presso gli uffici della Publiparking per chiedere spiegazioni e chiarimenti. Nei suddetti uffici, dopo una attesa per fortuna non lunga, mi è stato detto candidamente che non era successo niente: il bigliettino non aveva alcun valore e che probabilmente l’operatore per qualche motivo non aveva ben rilevato il mio avvenuto pagamento. Va bene, un errore ci può stare. Ma, cara Publiparking, a parte che mi avete fatto “bruciare” inutilmente più di mezza mattinata appresso a voi, mi spiegate perché non cancellate dal bigliettino quella dicitura minacciosa e preoccupante qual è “si prega di provvedere all’acquisto del ticket al fine di evitare l’avvio del procedimento sanzionatorio?».
Un episodio che mette in evidenza una delle anomalie del sistema di parcheggio orario attivato ad Aversa che pretende di essere “città normale” – perché, forse, prendendo spunto da altre realtà, l’amministrazione comunale ha modificato il dispositivo applicativo della sosta oraria -dimenticando, però, che in città con la C maiuscola si tiene conto anche di alcune caratteristiche di chi ha necessità di parcheggiare, in particolare di quella di coloro che per un lavoro di tipo particolare, soprattutto se di pubblica utilità, sono costretti a girare per diverse aree della città.
A Napoli, ad esempio, i dipendenti pubblici, come docenti di scuola con più sedi, comprese quelle in aree del centro storico-Ztl, pagano solo 10 euro annui per ottenere sia il “pass” di ingresso alla zona a traffico limitato, sia il diritto di parcheggio gratuito ovunque sia previsto ed indicato lo stallo di sosta. Ad Aversa no. Ad Aversa chi ha pagato regolarmente può trovare sul parabrezza della sua auto l’avviso bonario di pagare un ticket già pagato per evitare di incorrere procedimenti sanzionatori. Tutto questo è normale? Crediamo di no. Crediamo che si tratti solo di un problema di comunicazione al quale, siamo certi, l’amministrazione comunale provvederà in tempi rapidi.