La Polizia di Stato ha eseguito a Salerno un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 15 minorenni, 10 dei quali raggiunti dal provvedimento di custodia in istituto penitenziario minorile e altri 5 di collocamento in comunità. Le misure sono state disposte dal gip del Tribunale per i minorenni di Salerno su richiesta della Procura per i minorenni. – continua sotto –
Il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Salerno, Patrizia Imperato, ha illustrato i particolari dell’operazione. Lo scenario è quello di due gruppi di giovani acerrimi rivali tra loro, che si fronteggiano nella città di Salerno al fine di affermare, secondo logiche tipiche da gang, il proprio predominio sul territorio. I reati contestati sono rissa aggravata, per tutti i 15 indagati, e tentato omicidio per 10 di loro.
Le indagini sono scattate a seguito della violenta rissa scoppiata la sera del 15 maggio, ripetuta in più momenti e in più luoghi nel centro cittadino di Salerno, durante un classico sabato della «movida» giovanile. La rissa ha raggiunto dimensioni tali da mettere a repentaglio l’incolumità delle moltissime persone che quel giorno, pacificamente, affollavano le strade cittadine. Due gruppi opposti di giovani si erano affrontati colpendosi anche con bastoni, mazze, tirapugni e coltelli. Due dei partecipanti alla rissa erano stati accoltellati in prossimità di organi vitali. Gli investigatori, attraverso l’analisi capillare delle immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza degli esercizi commerciali della zona, sono riusciti a risalire all’identità di alcuni dei ragazzi coinvolti, oggi arrestati.
Nei loro confronti sono state eseguite perquisizioni domiciliari, nel corso delle quali sono stati trovati e sequestrati alcuni indumenti del tutto coincidenti con quelli visibili dai filmati che avevano ripreso alcune fasi della rissa, nonché alcuni strumenti atti ad offendere. Inoltre si è proceduto al sequestro di alcuni telefoni cellulari in uso ai minori. Proprio analizzando il contenuto dei telefonini, si è giunti alla compiuta identificazione dei 15 giovani oggi arrestati, alla ricostruzione dei fatti e delle cause che hanno fatto scatenare la furia dei due opposti gruppi. – continua sotto –
Le misure cautelari eseguite si sono rese necessarie, spiega la Procura per i minorenni di Salerno, non solo per il rischio di reiterazione di fatti analoghi trattandosi ormai di “un fenomeno sempre più radicato” nella realtà salernitana, ma soprattutto perché dalle indagini era emersa la volontà degli indagati di vendicarsi per i fatti avvenuti la sera del 15 maggio, 2con il conseguente rischio di incontrollabili e violente reazioni a catena”.