Aversa, assistenza disabili nelle scuole: D’Angelo chiede annullamento proroga alla ditta

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Il dirigente proroga il servizio di assistenza specialistica per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondari affidandolo alla società che già lo gestisce e scoppia la polemica politica. In pratica, una proroga al vecchio gestore di un servizio pubblico in attesa dell’espletamento della gara. Questo quanto avviene quasi sempre quando un’amministrazione non fa partire per tempo una gara in vista della scadenza. Per alcuni un metodo, nemmeno tanto velato, di prorogare indebitamente l’operato di un imprenditore. Tanto che nella legge di bilancio 2019 fu espressamente vietato per importi superiori a cinquemila euro. – continua sotto – 

Ora è avvenuto con l‘assistenza agli alunni disabili ed è scattata da parte della consigliera comunale Pd Eugenia d’Angelo la richiesta di annullamento della proroga inviata al segretario generale, al sindaco e alla dirigente e per conoscenza all’Anac, al prefetto, alla Procura della Corte dei Conti. «Ormai, – afferma d’Angelo – è consuetudine e cattiva prassi amministrativa ricorrere alle proroghe anche per importi al di sopra dei cinquemila euro, così come è accaduto con il servizio mensa. Questa volta però il dirigente ha pensato di metterci “la pezza” indicendo il bando il 6 ottobre scorso».

L’esponente Dem pone, poi, una serie di domande precise: «Ora, una domanda si impone: se il dirigente sa che il servizio deve necessariamente partire ad una certa data; sa che ad una certa data scade l’affidamento precedente; sa che la Stazione Unica Appaltante ha determinati tempi indisponibili all’amministrazione; perché non ha provveduto per tempo ad indire la procedura per evitare una proroga? Inoltre, perché non ha usato il portale Mepa per avere delle offerte migliorative per la proroga? Quando durerà la proroga, al di là delle date infilate in libertà sulla Determina dirigenziale contestata?». E si dà anche una risposta: «delle due, l’una: o è incompetente perché incapace di programmare l’attività dei servizi che l’Ente deve erogare – per i quali è profumatamente pagata visto che un Dirigente costa circa 120mila euro annui – e, quindi, deve essere rimossa dal suo ruolo oppure lascio ai cittadini l’altra ipotesi che non voglio nemmeno ipotizzare».

D’Angelo cambia, poi, bersaglio passando al primo cittadino Alfonso Golia: «E il fu sindaco della trasparenza e della legalità come può permettere tutto questo? Il leit motive non può essere: “sono atti di competenza dirigenziale in cui la politica non può entrare”. La sua responsabilità politica è di evitare che procedure poco trasparenti siano concretizzate sotto il suo mandato di sindaco». – continua sotto – 

Chiamato direttamente in causa, il sindaco risponde: «Parliamo di servizi essenziali per persone con disabilità. L’indirizzo politico è di garantire senza interruzione tutti i servizi essenziali alla persona.  E’ giusto ribadire che parliamo di un’attività per tutti i residenti dei nove comuni dell’ambito C06. Il fu sindaco della legalità e trasparenza? Sarebbe bello sapere in cosa, quando e dove, il sottoscritto avrebbe agito in un principio non legale. In quale atto? C’è un ormai continuo attacco alla mia persona privo di ogni fondamento. Un susseguirsi di dichiarazioni infondate ed offensive nei miei confronti. Mi denunciassero. Così finalmente gli Enti preposti potranno verificare il mio operato».

«La mia impressione – conclude Golia – è che c’è qualcuno che tifa per i disservizi per poi poter attribuire responsabilità politiche ancora più gravi. La politica, ricordo a me stesso, dà indirizzi ed esercita attività di controllo, il sindaco, i consiglieri, gli assessori non scelgono e non entrano e non devono assolutamente entrare nelle procedure gestionali. Pur confermando la mia posizione nota a tutti, se fossi io dirigente farei sempre procedure Mepa, in ogni caso non posso contestare ne giudicare chi pur operando diversamente agisce nel rispetto della norma».

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