A Caserta i carabinieri della locale compagnia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, stamani hanno dato esecuzione ad una misura cautelare nei confronti di C.G., 59 anni, già sottoposto agli arresti domiciliari, e del figlio, C.R., 27 anni, indagati per tentato omicidio in concorso. – continua sotto –
L’attività investigativa è stata avviata a seguito dei fatti occorsi la sera del 22 settembre scorso quando al pronto soccorso dell’ospedale di Caserta giungevano tre persone con ferite da arma da taglio. Una di loro, R.G., 41 anni, presentava profonde ferite all’altezza dell’addome e del torace compatibili con fendenti inferti alle spalle. I successivi approfondimenti hanno permesso di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza cittadina e delle testimonianze raccolte, molte delle quali in contrasto fra loro e con le evidenze delle immagini acquisite, si appurava che due fratelli – R.G., 41, ed R.G., 38 – la sera del 22 settembre scorso, in sella ad uno scooter, si recavano nell’abitazione del 59enne C.G. al fine di dirimere un diverbio sorto qualche giorno prima per futili motivi tra il figlio 27enne C.R. e loro padre, conclusosi con un pugno in viso sferrato dal giovane. Ma al loro arrivo nel parco “Rosalia” i due fratelli venivano immediatamente aggrediti con violenza. Mentre gli venivano scagliati addosso piatti, bicchieri e altri oggetti, uno dei due fratelli riusciva a darsi alla fuga mentre l’altro, il 41enne, veniva raggiunto da padre e figlio e colpito alle spalle da diverse coltellate potenzialmente letali, rimanendo esanime al suolo fino all’arrivo del sanitari del 118.
Gli inquirenti hanno raccolto chiari e concordanti elementi di colpevolezza a carico dei due indagati, i quali, come emerso dalle indagini, non si sono accontentati di mettere in fuga i due fratelli ma si sono posti al loro inseguimento fino ad arrivare alla violenta aggressione di uno di loro, anche con l’utilizzo di un’arma da taglio da parte del 27enne C.R. che, subito dopo, faceva perdere le proprie tracce, tale da lasciar trasparire la volontà degli aggressori di giungere a conseguenze estreme.