Aversa, il Puc non si fa per le troppe promesse difficili da mantenere?

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – “Il Puc? Non si farà mai perché in campagna elettorale sono state fatte troppe promesse che ora non si riescono a mantenere, allora meglio far venire un commissario”. In città questa affermazione è diventata quasi un mantra tra gli addetti ai lavori quando si chiede a qualcuno di loro cosa ne pensa della situazione del Piano Urbanistico Comunale. Noi non crediamo affatto che sia questo il motivo reale della mancata approvazione di questo importante strumento di programmazione urbanistica ma fatto sta che non si sta facendo praticamente nulla per fare un passo avanti. Anzi, siamo addirittura qualche passo indietro rispetto a prima. Si assiste, infatti, all’ennesimo giro di valzer per quanto riguarda l’aerofotogrammetria che è stata affidata ad un’azienda che si è aggiudicata la gara ma che non ha mai sottoscritto il contratto. – continua sotto – 

Nel corso di una delle ultime riunioni del costituito ufficio di piano si è prospettato l’avvio di una nuova procedura di gara per giungere alla effettuazione di questa aerofotogrammetria che sembra essere diventata una chimera che blocca il prosieguo dell’iter procedurale che deve portare all’approvazione dell’importante strumento urbanistico con il quale si promette un consumo di suolo zero per poi subito discettare sul concetto stesso di “consumo di suolo zero” cercando di lasciare aperte porte e portoni per infilarci dentro di tutto e il suo contrario.

“Non essendo io candidato e non avendo, quindi, fatto promesse, – ha dichiarato il vicesindaco con delega all’Urbanistica Marco Villano (nella foto) – il piano lo porterò a termine, sperando che le scadenze che verranno dettate non ce lo impediscano. E’ anche vero che si è perso tempo, così come è vero che il dirigente del settore era praticamente solo e non aveva e non ha solo l’urbanistica come suo pensiero”. “Per questo – ha continuato il numero due della giunta Golia – ho cercato di trovare qualche risorsa per ricostituire un ufficio di piano con quattro professionisti che lavoreranno con compensi minimi, quasi una sorta di volontariato. Quattro figure che affiancheranno il dirigente dividendosi i vari settori. Con una sola persona significa non voler fare il Puc. Ora ne abbiamo cinque e questo certamente sarà di aiuto per il prosieguo”. “Inutile dire – ha concluso Villano – che la gara per la redazione del Puc pensata allora presentava molte lacune, lasciando agli uffici comunali una serie di incombenze. Ora, a noi spetta una serie di decisioni che vanno dall’approvazione del Piano energetico, del Peba (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche) e del Siad (Strumento di intervento per l’apparato distributivo) senza le quali il Puc non potrà progredire”.

Insomma, a sentire Villano, ci sarebbero tutti gli ingredienti per essere fiduciosi per il futuro prossimo. Ma i primi due anni di questa amministrazione hanno fatto segnare il passo in questo settore nonostante la presenza di un assessore accademico. Ora il tempo va, categoricamente, recuperato rispettando una sola promessa del sindaco: il Puc deve essere partecipato e trasparente.

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