Bancomat sventrato con gas acetilene: bottino da 75mila euro

di Antonio Taglialatela

 Cesa. Cospicuo il bottino del furto col “botto” messo a segno, la scorsa notte, a Cesa, alla filiale del Banco di Napoli, situata nel pieno centro cittadino. Ben 75mila euro portati via utilizzando l’ormai famigerato gas acetilene.

La tecnica consiste nell’introdurre la miscela gassosa all’interno del dispositivo, tramite una delle fessure frontali, provocando l’esplosione con un detonatore elettrico. A quel punto, dopo aver sventrato la macchina, si ha il tempo di prelevare i contanti e scappare prima dell’arrivo della vigilanza privata e delle forze dell’ordine.

A volte, però, i malviventi non dosano in modo appropriato la quantità di gas e la successiva deflagrazione può produrre incendi o addirittura lesioni all’edificio. Così come accaduto a Cesa dove, oltre al bancomat, l’esplosione ha investito anche parte degli uffici, provocando ingenti danni.

Secondo una prima ricostruzione, avrebbero agito almeno tre persone, col volto travisato e con guanti.Sul casoindagano i carabinieri.

Due episodi analoghi si erano verificati, durante la notte delloscorso 28 febbraio, ad Aversa, quando fu preso di mira il bancomat della filiale Unicredit di viale della Libertà, ea Bagnoli, periferia di Napoli, in via Enea, al Banco di Napoli. Colpi che potrebbero portare la stessa firma e che,considerando l’incremento del fenomeno,stanno generando allarme nell’agro aversano. Nel Nord Italia alcuni istituti di credito stanno installando dei dispositivi in grado di rilevare tempestivamente l’immissione di gas e allertare la vigilanza.

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