Violenze nel carcere di Santa Maria CV, in 108 rischiano il rinvio a giudizio

di Redazione

Mercoledì 15 dicembre sarà celebrata l’udienza preliminare del processo sulle presunte violenze e torture avvenute nei confronti di alcuni detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) il 6 aprile 2020 (leggi qui). – continua sotto –

Il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, che si costituirà parte civile, difeso dall’avvocato Francesco Piccirillo. “Considero quest’atto – spiega Ciambriello – come un dovere morale, civile e istituzionale che è tutt’interno al mio ufficio e alla sua funzione e che intende contribuire a fare luce sugli episodi di violenza accaduti lo scorso anno nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Ho ringraziato pubblicamente la ministra della Giustizia Marta Cartabia e il presidente del Consiglio Mario Draghi per aver mostrato interesse e sensibilità alla vicenda recandosi anche nel carcere”.

“Mi auguro – questo l’auspicio del garante – di essere affiancato da tutte le istituzioni in questa richiesta di giustizia che deve rafforzare l’esecuzione penale e i diritti di tutti i cittadini, anche quelli detenuti. La costituzione di parte civile è una battaglia di civiltà tesa a restituire al sistema penitenziario la sua dignità, anche in nome di tutte le migliaia di operatori penitenziari che con grandi sacrifici, quotidianamente, operano nelle carceri del nostro Paese”.

108 gli imputati, tra agenti e funzionari dell’amministrazione penitenziaria (leggi qui). I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di tortura, lesioni, abuso di autorità, falso in atto pubblico e cooperazione nell’omicidio colposo di un detenuto algerino, del cui decesso sono accusati 12 indagati. Per altri 12, invece, i pm hanno chiesto l’archiviazione ma è probabile che a questi venga comunque notificato un decreto penale di condanna a pena pecuniaria per non aver, in qualità di pubblici ufficiali, denunciato quello che stava accadendo in carcere.

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