Aversa (Caserta) – Sulla base degli articoli 55 e 354 del codice di procedura penale la Polizia municipale di Aversa ha sequestrato un manufatto realizzato dall’associazione sportiva dilettantistica Arcieri Normanni, società fondata nel 1985 dai coniugi Rita Troncone e Mimmo del Piano, appassionati e atleti attivi nello sport del Tiro con l’arco. – continua sotto –
In 36 anni di attività gli Arcieri Normanni sono diventati una vera e propria associazione sportiva di livello agonistico che ha formato, in maniera gratuita, centinaia di giovani che hanno partecipato a gare nazionali e internazionali ottenendo innumerevoli successi che hanno fatto onore ad Aversa. Tutto questo, però, non è bastato ad impedire che, probabilmente, a seguito di una denuncia, la Polizia municipale bloccasse il rinnovamento della struttura in cui venivano effettuati in periodo invernale gli allenamenti. La necessità di rinnovo era legata alle condizioni di degrado della vecchia struttura prodotte dalle intemperie nel corso del tempo e dalla necessità di abbattere una barriera architettonica che impediva ad atleti diversamente abili su sedia a rotelle di accedere alla struttura stessa.
Una spesa di 14mila euro, finanziata in parte dalla Presidenza del Consiglio e in parte dalla Federazione Italiana di Tiro con l’arco; fondi che i responsabili dell’associazione avrebbero dovuto restituire al mittente se non fossero stati utilizzati sullo scopo per il quale erano stati concessi. Cosicché il riammodernamento della struttura non è costato un centesimo all’amministrazione comunale che, tuttavia, in tempi non recenti aveva dotato l’area in cui si svolge l’attività di servizi igienici e di una copertura in materiale metallico (amianto?) sotto cui depositare attrezzature. Questo per sottolineare come l’esistenza dell’associazione in un’area che è alle spalle dell’ex IV Circolo Didattico, oggi plesso dell’Istituto comprensivo “Domenico Cimarosa”, fosse nota e di fatto autorizzata. Ma, ribadiamo, tutto questo non è bastato ad impedire il sequestro della struttura e vietarne l’accesso agli atleti.
La ragione dovrebbe essere identificata nella frase scritta sui sigilli apposti alla struttura dove si legge “cantiere abusivo”. In realtà, di abusivo non dovrebbe esserci nulla dal momento che i responsabili dell’Asd hanno chiesto all’ufficio tecnico comunale l’autorizzazione ad effettuare il lavoro di sostituzione del vecchio capannone con un capannone moderno, idoneo all’attività a cui è destinato. Non ottenendo risposta dall’ufficio preposto, quindi basandosi sul criterio del “silenzio assenso”, i responsabili della società hanno proceduto ai lavori che sono poi stati fermati. A questo punto viene da chiedere chi ha sbagliato. I responsabili della Asd Arcieri Normanni o il responsabile dell’ufficio comunale competente che non ha dato risposta ad una normale richiesta di esecuzione di lavori? C’è, poi, un’ulteriore domanda da fare perché, a quanto riferisce Rita Troncone, l’area verde in cui l’associazione opera con regolare permesso del 1994 è contesa tra l’istituto scolastico Cimarosa, dalla quale è separata da una precisa barriera, che rende impossibile entrare in quell’area senza permesso, e l’amministrazione comunale, che sembra intenda considerare l’area verde uno standard comunale. – continua sotto –
Nel dubbio vale la pena ricordare che un’area di quel tipo dopo 10 anni, in alcuni casi 20 anni, di utilizzo senza che nessuno ne abbia mai ufficialmente reclamato la proprietà potrebbe diventare di proprietà degli Arcieri Normanni per usucapione. E di anni ne sono passati più di 20. A questo punto sarebbe necessario che l’assessore allo Sport e Cultura o, in alternativa, il sindaco intervenisse per tutelare un’attività che è socialmente utile permettendo ai ragazzi DI non avere solo la strada come passatempo e ai diversamente abili di integrarsi con i cosiddetti “normodotati” dal momento che gli Arcieri Normanni tra i loro atleti hanno giovani e meno giovani su sedia a rotelle e non vedenti. IN ALTO IL VIDEO