Gricignano (Caserta) – Trascorsi pochi giorni dal Natale molti cittadini di Gricignano hanno ricevuto un “regalo” da parte della “Publiservizi”, la società che si occupa della gestione e della riscossione dei tributi comunali. Si tratterebbe di cartelle cosiddette “pazze”: alcuni cittadini lamentano pretese anomale, altri parlano di un tributo chiesto a tutti i membri del nucleo familiare oppure di tributi già pagati chiesti nuovamente. Potrebbe trattarsi di errori, ma sta di fatto che, ciò nonostante, numerosi contribuenti, come già sta avvenendo da giorni, saranno costretti a lunghe attese presso lo sportello della Publiservizi in piazza Municipio per dimostrare che le richieste di pagamento sono infondate. – continua sotto –
Sul caso interviene, con un video, il capogruppo dell’opposizione Vittorio Lettieri: «Non voglio colpevolizzare la società – dice – ma rimarcare che ancora una volta i nostri amministratori non hanno speso una parola su questa vicenda, anche una parola di chiarimento, di chiarezza, soprattutto perché i cittadini sono un po’ preoccupati visto che in alcuni casi parliamo di pretese esose. E invece i nostri amministratori si chiudono, di nuovo, in un silenzio abissale». E qui Lettieri rivolge un attacco al sindaco Vincenzo Santagata: «Eppure, questo era un tema molto sentito della campagna elettorale quando l’attuale sindaco promise di mandare via la Publiservizi e internalizzare il servizio di gestione dei tributi. Invece, a distanza di due anni, questa è l’ennesima promessa non mantenuta, sicuramente non la prima. E, senza ombra di dubbio, non sarà neanche l’ultima. Sicuramente il sindaco dirà che non si può in questo momento raggiungere tale obiettivo perché non c’è il personale, perché la macchina amministrativa sta cadendo a pezzi. Ma io credo che manchi proprio la volontà manca la programmazione politica nelle scelte e negli obiettivi perché noi già dai primi Consigli comunali avevamo ricordato questa promessa all’amministrazione e avevamo detto di iniziare da subito a lavorare per raggiungere questo obiettivo e invece non è stato fatto nulla. A testimonianza del fatto che mancava proprio la volontà e oggi i nostri concittadini sono costretti a dover rincorrere nuovamente questa società e le sue pretese pazze».
IL RISARCIMENTO AL GENITORE DEL PRESIDENTE CONSIGLIO – Poi Lettieri parla del risarcimento di 5mila euro, criticando il relativo atto transattivo adottato dal Comune, al genitore del presidente del Consiglio comunale, Maria Cristina Della Gatta, per una caduta in una “buca” stradale risalente a circa sei anni fa. «C’è una delibera di Giunta pubblicata all’Albo Pretorio, che quindi possono visionare tutti (guarda qui), nella quale la giunta manifesta la volontà di addivenire ad un accordo su un contenzioso relativo ad una caduta in una buca avanzato da uno dei genitori del presidente del Consiglio. Nel 2015 il genitore cade accidentalmente in una buca, va in ospedale, gli viene rilasciato un referto con una prognosi di due giorni in cui si parla di contusioni, quindi nessuna frattura o danni irreparabili gravi. Successivamente chiede un risarcimento al Comune di circa 5-6 mila euro. Ora, al di là del quantum che comunque è una scelta discrezionale dell’avvocato ma anche di chi avanza la pretesa risarcitoria, io credo sinceramente che una contusione non valga un risarcimento di 5mila euro, ma non voglio entrare nel merito di questa cosa».
«Sottolineo questo episodio – sottolinea Lettieri – per arrivare ad un ragionamento, cioè: tra i tanti contenziosi presenti al nostro Ente proprio per questa tipologia di richieste risarcitorie, quindi per le famose “insidie e trabocchetti” per le cadute o per pneumatici rotti nelle tantissime buche presenti sul nostro territorio, la giunta decide di addivenire ad un accordo con il genitore del nostro presidente del Consiglio onde evitare un ulteriore dispendio economico da parte dell’Ente. Quindi, loro pensano bene di dire “hai chiesto 6.700 euro ma se ci accordiamo a 5mila te li diamo subito”. Ebbene, fra i tanti è stato fortunato il genitore del nostro presidente del Consiglio che si vedrà risarcito subito il danno patito in passato, mentre tutti gli altri cittadini che hanno contenziosi di questo genere dovranno aspettare la sentenza del giudice. Ancora una volta, sembrerebbe che si applichino due pesi e due misure anche perché non si riesce a capire perché per questo contenzioso si è agito in questo modo mentre per tutti gli altri non è stato richiesto, appunto, un atto transattivo». – continua sotto –
«La valutazione – continua Lettieri – spetterà ai nostri concittadini non di certo anni, però quando molti si chiedono perché davanti ad argomenti di particolare interesse, come ad esempio il biodigestore, la polizza della Zona Nato, il piano regolatore, molti consiglieri o anche gli assessori non prendono una posizione chiara netta o non vanno in contrasto con chi invece sta agendo in malafede, le risposte dovrebbero essere andate a ricercare proprio in queste tipologie di episodi».
Intanto, proprio al presidente del Consiglio, Lettieri chiede la convocazione, come promesso, di una seduta consiliare ad hoc sul biodigestore «perché – conclude il capogruppo – ci avviciniamo alla scadenza del 10 gennaio della Conferenza dei Servizi e quindi noi vogliamo discutere e continuare a lavorare per tutelarci davanti a questo biomostro».
La replica di Della Gatta: “Ci fu grave danno fisico” – «Oggi sono stata chiamata in causa dal Consigliere Comunale di opposizione Vittorio Lettieri, quindi, mi corre l’obbligo, per amore della verità, di mettere a conoscenza tutti voi cittadini, che la sottoscritta non ha mai ricevuto regali da parte del comune, così come neanche la propria famiglia. Non sono un avvocato, ma voglio precisare ciò che è avvenuto e non ciò che è stato raccontato distorcendo i fatti e la realtà processuale. Gli avvocati, dopo la fase istruttoria e unitamente agli uffici comunali, hanno deciso di transigere una causa che durava da oltre sette anni. Il tutto, per evitare ulteriore aggravio alle casse del comune. Vorrei specificare che i fatti risalgono ad una causa inziata prima del 2016, un giudizio lungo che ha visto una prova espletata, una consulenza di parte depositata e memorie confusionale. Segnalo, al consigliere comunale, per amore di verità, che non è stata fatta una causa contro il comune per due giorni…ma bensì per i postumi di una caduta che hanno determinato un grave danno fisico e successivamente anche un intervento chirurgico, così come si evince dalla consulenza medico-legale di parte che è depositata in atti. Il lavoro professionale svolto dal nostro legale è stato quello di fare una valutazione e un’attenta ricognizione su un giudizio che ci vedeva soccombenti e, pertanto, giungere ad una transazione nel migliore dei modi possibili. Difatti, nella proposta di transizione, che vi invito a leggere, si evidenzia la richiesta di controparte che prevedeva una sorta di oltre 5.000 euro, più spese istruttorie, contributo unificato e competenze professionali per un importo notevolmente superiore a quello transatto. In realtà, proprio nell’ottica di una ricognizione delle pregresse pendenze processuali e al parere tecnico-legale che siamo giunti alla conclusione di questo lungo contenzioso. A tale scopo, vorrei specificare che l’importo dovuto non è stato ancora riscosso e la somma non equivale a ciò che è stato indicato nel video. Comunque, senza entrare in polemica, e nel rispetto dei ruoli ricoperti, intendo invitare i consiglieri comunali a prendere visione degli atti e a collaborare per uscire dagli steccati nell’esclusivo interesse della nostra comunità».