CASALUCE. Ritorneranno mai nella loro terra natale? Nonostante le promesse di politica ed istituzioni, gli affreschi staccati negli anni “70 dalle mura del santuario Santa Maria ad Nives sono ancora custoditi, a Napoli, nella Cappella Palatina di Castel Nuovo e nei depositi di San Martino.
L”interrogativo sulla prospettiva di riportare nel complesso monastico costruito in età normanna, le opere della scuola di Giotto, riemerge alla luce del significativo riconoscimento di cui oggi saranno protagonisti gli affreschi realizzati dal pittore fiorentino Niccolò di Tommaso, allievo di Maso di Banco. Nel museo civico di Napoli sarà presentato il volume «Casaluce. Un ciclo trecentesco in terra angioina». Autore del libro Tommaso Strinati, medioevista che insegna Storia dell”architettura alla Prima facoltà di Architettura di Roma, che descrive il ciclo pittorico casalucese come «un unicum nella storia dell”arte». Un prestigioso traguardo per il piccolo centro dell”hinterland aversano, ma anche l”ennesima occasione per riaccendere i riflettori sullo stato di degrado in cui versa il patrimonio architettonico del paese. «Finchè non sarà restaurato il santuario, gli affreschi non potranno ritornare nella loro sede originaria», commenta lo storico Claudio Del Villano, presidente dell”associazione “Il Corbo”, che fonda la propria attività proprio sulla valorizzazione e il recupero delle ricchezze storico-artistiche del territorio. La situazione è drammatica. E se gli affreschi custoditi nella città partenopea sono in buone condizioni, non si può dire lo stesso per quelli rimasti a Casaluce. Strinati ritiene che sia estremamente urgente il restauro dell”Incoronazione della Vergine, l”affresco che si trova dietro l”organo della controfacciata. «A Casaluce troviamo l”unica testimonianza del passaggio fra il tardo stile romanico e quello gotico, abbiamo il più grande giacimento artistico dell”epoca di tutta l”Italia meridionale, eppure tutta questa ricchezza continua a rimanere nel degrado», osserva amaramente Del Villano. Sconforto, ma non rassegnazione. E così lo storico casalucese continua a promuovere iniziative legate alla storia e alle tradizioni locali. Solo qualche giorno fa, nel castello normanno, si è svolto un convegno studi sull”iconografia. Lo sguardo è stato rivolto al quadro miracoloso della Madonna bruna di Casaluce. Per l”appuntamento culturale, anche un ospite d”eccezione, Padre Alfredo Di Landa, personaggio di spicco del Pontificio delle missione estere.
da Il Mattino, martedì 27.11.07 (di Alessandra Tommasino)