CASALUCE. La commissione prefettizia di Casaluce ha diffidato la regione Campania a cedere immediatamente al Comune il territorio dell’ex linea ferroviaria alifana, attualmente gestito dalla società Metrocampania est.
«Non esistono più i presupposti per poter giustificare una demanializzazione di un’area che rappresenta ormai parte integrante del paese»: partendo da questa considerazione, i commissari straordinari hanno avviato una procedura per l’acquisizione a patrimonio comunale del percorso ferroviario ormai in disuso dal 1976. Divenuto negli anni regno di capannoni, passi carrabili e muri realizzati illegalmente, il tracciato dell’alifana è al centro di un intervento di riqualificazione cominciato con l’emissione di circa sessanta ordinanze di demolizione delle parti strutturali abusive. Una parte dei cittadini destinatari delle ordinanze si è già attivata per mettersi in regola con le disposizioni amministrative, attraverso il risanamento degli illeciti commessi negli anni. Un primo passo verso la valorizzazione di uno spazio, che, oggi, oltre ad ospitare strutture non a norma, è anche la sede della fiera settimanale che si svolge ogni martedì. Proprio lì dove un tempo c’era la vecchia stazione ferroviaria, vengono allestite le bancarelle del mercato. Ma i progetti per il futuro mirano a cambiare la rotta e a trasformare il tracciato della linea Napoli- Benevento nel punto di riferimento del paese. Con la vicina realizzazione del piano urbanistico comunale, il piazzale dell’ ex stazione dovrà necessariamente ricoprire un ruolo di primo piano. «L’idea – hanno più volte annunciato i commissari – è quella di realizzare, al posto del vecchio rudere, un centro polivalente in grado di favorire l’aggregazione giovanile e di trasformare il tracciato in una pista ciclabile». Ma tutto questo non diventerà mai realtà se il settore Trasporti e Demanio della Regione non cederà l’area al Comune. Il rischio è che il percorso possa restare in balia dell’incuria e del degrado, sulla scia di quanto avvenuto nell’ultimo trentennio. La mancata acquisizione del bene, oltre ad ostacolare una maggiore libertà delle scelte urbanistiche, finirebbe anche per rendere più complesso il recupero di un pezzo di storia recente sul progresso delle città. Le aree dismesse della linea alifana ancora da riqualificare e da rendere più funzionali all’ interno del contesto urbano restano un serio problema per diversi centri dell’hinterland aversano.
Il Mattino (ALESSANDRA TOMMASINO)