CASALUCE. Francesco Luongo è il segretario cittadino del Partito Democratico casalucese. Questo quanto deciso dal coordinamento del partito eletto alle primarie dello scorso 29 giugno.
Eletto allunanimità lelezione di Luongo è stata preceduta da quella del presidente del partito dei democratici casalucesi, individuato allunanimità in Gerardo Di Lella. Senza incorrere in cambi di rotta dellultimo minuto, il direttivo è giunto agevolmente allelezione delle principali figure che guideranno lazione del partito in città. La carica di tesoriere è stata infine, affidata a Renato Milione. Così composto il nuovo organismo ha un’età media di 32 anni e conta la partecipazione attiva e non, come spesso accade, solo figurativa di 4 ragazze, su cui la nuova dirigenza punta molto. Dunque, a parte i già citati, il coordinamento del Pd casalucese risulta composto dai seguenti membri: Michele Di Martino, Pasquale Fedele, Caterina Rigliaco, Albino Fedele, Generoso Menale, Ania Esposito, Antonietta Perna, Paola Pascale, Vittorio Girasole.
Casaluce ha bisogno di una netta rottura col passato, – afferma il neo segretario Luongo – quel passato basato sugli scontri personali e sui miopi interessi di parte, figli di una pratica politica che tutti dovremmo sentire il bisogno di lasciarci alle spalle. Si immagina importante il ruolo e lazione che deciderà di intraprendere il partito per Casaluce, comune sciolto per infiltrazione camorristica e privo, al momento di una vera guida politica. Il primo obiettivo del coordinamento – continua Luongo – sarà quello di dare ai casalucesi la speranza di poter vivere nella propria terra senza più sentire il disperato desiderio di lasciarla per luoghi più vivibili sotto il punto di vista sociale ed ambientale. Dobbiamo liberare i casalucesi dall’angoscia di potersi ammalare per il sacrosanto diritto di vivere nella terra in cui si è nati. Dovremo anche, – continua lesponente democratico – tra le tante altre cose, avviare uno sviluppo economico che mai si è stati in grado di attuare nel nostro paese e che tanto importante è per l’occupazione dei nostri giovani. E aggiunge: C’è bisogno di prendere coscienza di alcune piccole cose, come ad esempio che a fronte dello stemma del nostro comune non c’è simbolo di partito che tenga, che l’innovazione necessaria più che nella sostituzione delle singole persone, (anch’essa a volte opportuna) sta nella capacità di cambiare modo di fare, sta in quello che gli americani chiamarono new deal, un nuovo corso, capace di mutare il modo di approcciarsi ai problemi e alle persone, in grado di far percepire ai politici che l’unico modo che si h a per cambiare in meglio la realtà sta nell’immergersi totalmente in essa, comprenderne difficoltà e drammaticità, e cercando con ragionevolezza e pragmaticità la giusta soluzione.
dal Corriere di Caserta (di Roberta Esposito)