CASALUCE. Attesi da anni, finalmente diventano realtà i lavori di restauro del santuario Santa Maria ad Nives, parte integrante del complesso monastico che comprende anche il suggestivo castello medievale, fondato intorno al 1030 dai normanni.
Con un fondo congiunto messo a disposizione dal Comune di Casaluce e dalla curia vescovile, per un totale di trecentomila euro, è iniziata la prima fase di recupero della struttura. Deturpata dall’incuria di anni e da interventi di risanamento che hanno finito per danneggiare le volte, la chiesa madre del paese custodisce le due idrie nelle quali, secondo la tradizione, Gesù tramutò l’acqua in vino alle nozze di Cana di Galilea, nonchè la sacra immagine della Madonna Bruna, che, secondo alcuni storici, sarebbe stata dipinta dall’evangelista Luca. Le condizioni pericolanti della chiesa avevano messo a rischio anche la celebrazione delle funzioni religiose e in qualche occasione il parroco don Michele Verolla, per sensibilizzare l’opinione pubblica, non aveva esitato a lanciare provocazioni, annunciando anche la chiusura della chiesa, «al fine di proteggere l’incolumità dei fedeli». Con il restauro in atto, sembra proprio che qualche risultato Don Michele lo abbia raggiunto.
da “Il Mattino”, giovedì 14.08.08 (di Alessandra Tommasino)