CASALUCE. Il servizio di raccolta dell’immondizia per un lungo periodo è stato garantito a singhiozzi e l’ex consorzio Geoeco, proprio sul territorio casalucese, ha fatto registrare nei mesi scorsi una delle più gravi inadempienze.
Eppure, nonostante il drammatico bilancio, è già ufficiale l’aumento della tassa sui rifiuti, innalzata da due euro a due euro e trenta centesimi. Alle proteste dei cittadini insoddisfatti, si affiancano le polemiche della parte politica. Particolarmente duro l’attacco del Pd, il partito che punta il dito contro l’operato della commissione prefettizia, accusata di «non tutelare gli interessi della collettività». «Una scelta legale ma inopportuna quella effettuata dalla triade prefettizia»: così i veltroniani commentano la delibera comunale che sancisce la tariffa maggiorata. Ma a far discutere non è solo il 15 % in più richiesto per la tarsu, ma anche le intenzioni espresse per il futuro. I commissari infatti hanno invitato i cittadini a comunicare, circa le proprie abitazioni, i metri quadrati dichiarati al catasto per consentire così l’applicazione della tariffa sui metri catastali e non su quelli abitati. «Ma come si può pensare di allargare la base imponibile e aumentare le imposte quando poi mancano i servizi essenziali?», si chiede il segretario del Pd Francesco Luongo. «Buoni si, ma fessi no», scrivono gli esponenti del Pd in un manifesto con il quale chiedono pubblicamente alla commissione di fare dietro front sulla tarsu. Intanto sulla inadeguata raccolta sono puntati i riflettori perennemente accesi dei Verdi. «Per tanti giorni intere aree del paese restano invase dall’immondizia – denuncia Antonio Graziano – non si può chiedere senza dare e i cittadini non possono essere presi in giro, ma rispettati e tutelati».
da “Il Mattino”, 02.12.08 (di Alessandra Tommasino)