Aversa – Ospedale Moscati, ci risiamo: manca personale al Pronto Soccorso e si “attinge” da altri reparti

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Per coprire il bisogno di sanitari presso il reparto di Pronto Soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa si mette a rischio la copertura dei turni presso il reparto di Cardiologia, in particolare nel servizio di Emodinamica. – continua sotto – 

Alle carenze di personale oss ritorna in auge quello che è il problema praticamente fisiologico dell’ospedale aversano: la mancanza di medici e infermieri al Pronto Soccorso. Sono anni che il problema si trascina e che carsicamente ritorna in superficie ogni tanto senza che nessuno abbia mai affrontato il problema seriamente con la con la volontà di risolverlo. Da premettere che il personale addetto al Pronto soccorso, diretto dalla dottoressa Rosanna Raucci, è da sempre sotto pressione a causa della grande mole di pazienti che ad esso si rivolgono. All’ospedale aversano, infatti, fanno capo sia le popolazioni dell’Agro Aversano che quelle di molti comuni dell’hinterland settentrionale di Napoli.

Una situazione che porta il Pronto Soccorso normanno ad essere secondo, a livello di Regione Campania, solo al reparto omologo dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Una considerazione della quale nessuno sembra prendere nota quando si tratta di adeguare gli organici concreti. Ecco, allora, che per cercare di porre rimedio alle carenze di personale sanitario presso il reparto in questione, si cade sempre nello stesso errore di utilizzare personale in servizio negli altri reparti del nosocomio. Quasi come se fossero in sovrannumero presso le unità di appartenenza. Circostanza, ovviamente, non vera. Questa volta è stato il turno del reparto di Chirurgia del Moscati che si vede portare via, seppure temporaneamente, un dirigente medico addetto all’unità operativa di Cardiologia, in particolare all’Emodinamica.

Una premessa: stiamo parlando di quella branca della fisiologia cardiovascolare che studia il comportamento del sangue in movimento nei vasi, permettendo di ridurre il pericolo dell’instaurarsi di patologie legate alla circolazione sanguigna. Col termine di emodinamica si indicano anche le metodiche di indagine invasive, quali la coronarografia, e non invasive, quali l’ecocardiografia color Doppler, che consentono uno studio morfologico e funzionale della circolazione cardiaca. Insomma, un settore che certamente può essere ascritto tra quelli salvavita. E se si aggiunge che il reparto aversano è l’unico di tutta l’Asl di Caserta, si intuisce facilmente l’importanza di tenerlo sempre efficiente. Della situazione si sarebbe fatto portavoce presso gli organismi competenti anche lo stesso primario dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia, Luciano Fattore. – continua sotto – 

Insomma, piuttosto che cercare di risolvere un problema atavico, la dirigenza della politica sanitaria regionale continua a fare quello che veniva fatto dieci anni fa, anche a fronte della realizzazione, poco tempo fa, di un nuovo pronto soccorso che, nelle parole del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che intervenne all’inaugurazione, avrebbe dovuto trasformare la sanità aversana in sanità scandinava. Da allora, invece, praticamente nulla è cambiato. Per coprire i turni si continua a fare i salti mortali, i pazienti attendono ancora ora prima di essere visitati.

Una situazione che spesso porta all’esasperazione e chi non ha senso civico sfoga la rabbia accumulata nell’attesa contro medici, infermieri e vigilanti. Della presenza delle forze dell’ordine manco a parlarne. Anni fa il drappello di polizia fu chiuso. Aveva riaperto i battenti cinque anni fa con due politici che si contendevano il merito. Ma dopo pochi mesi fu definitivamente chiuso per mancanza di personale presso il locale commissariato.

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