SANT’ARPINO. La corte del Palazzo Ducale Sanchez de Luna di SantArpino, evocativa di atmosfere surreali e di altri tempi, ha accolto le diverse centinaia di ospiti che hanno preso parte alla cerimonia di presentazione del film – documentario “Il tempo dimenticato – Un viaggio da Atella a Macrì”.
La serata, promossa dall
Al progetto, ideato da Raffaella Falace e realizzato dai volontari del Servizio Civile Nazionale impegnati presso l’Unpli ovvero Assunta Compagnone, Rosa DAmbra, Gemma Gatta, hanno lavorato: Rita Rovinolo (operatore locale di progetto), Dino Arbolino, Assunta Compagnone, Rosa DAmbra, Gemma Gatta, Raffaella Falace (voci); Gianluca Angelino (grafica); Luca DellAversana (fotografie);
Il film – documentario ripercorre con un linguaggio assolutamente inedito e accattivante la fascinosa storia santarpinese, dagli albori con la civiltà di Atella al secolo scorso con un singolare racconto sulla misteriosa e complessa figura del tenente Giuseppe Macrì. Il linguaggio scelto rende più intelligibili certi fenomeni storici in modo più creativo di un libro di storiografia, funzionando ugualmente da agente di storia. Il risultato finale dimostra che è perfettamente riuscita lidea di combinare il linguaggio tipico del documentario ovvero quello di dare un’informazione allo spettatore, toccando la sua capacità di ragionare, con quello tipico del film, ovvero andare al di là, all’emozione dello spettatore, qualcosa che ovviamente coinvolge di più. Questa forma audiovisiva si è rivelata uno straordinario mezzo di comunicazione, dalle singolari descrizioni, ricostruzioni e interpretazioni, un importante documento storico capace di preservare e documentare il passato, aggiungendosi autorevolmente alle fonti scritte finora esistenti.
Possiamo concludere afferma Pezone che la prima parte del progetto, ovvero quella di raccontare la storia con modalità diverse e più dinamiche sia stata raggiunta, e il fatto che stiano arrivando i complimenti da parte di tutti, ci aiuta e ci stimola a continuare, confermandoci che siamo sulla strada giusta. Adesso, però, viene la seconda parte del progetto che deve vedere le scuole coinvolte in primo piano. Infatti, seppure in una fase interlocutoria, sono allo studio una serie di appuntamenti per diffondere, proprio fra gli alunni, Il tempo dimenticato, contribuendo a rafforzare quella forma di rispetto che viene dalla conoscenza del proprio passato ed allo stesso tempo irrobustire il senso civico e sociale che è alla base dello sviluppo futuro della nostra società.