Ci sono anche Andrea Guido, consigliere comunale di Lecce ed ex assessore all’Ambiente, e Pasquale Finocchio, ex consigliere comunale di Bari, tra gli arrestati, sottoposti ai domiciliari, nel maxi blitz compiuto nell’area nord di Napoli dai carabinieri del Ros e del Gico della Guardia di Finanza contro il clan camorristico Moccia (leggi qui). – continua sotto –
Le misure cautelari per i due ex esponenti politici pugliesi riguardano ipotesi collegate ad appalti in favore di personaggi riconducibili all’organizzazione camorristica napoletana. Finocchio, che intanto, tramite il suo avvocato, si dichiara totalmente estraneo ai fatti contestati, è accusato di traffico di influenze in relazione a un episodio del 2017 quando era vicepresidente del Consiglio comunale di Bari, eletto con il centrodestra. Secondo gli investigatori, Finocchio, approfittando del suo ruolo politico-istituzionale, avrebbe assunto un presunto ruolo di mediatore tra imprenditori.
A Guido, invece, attualmente consigliere comunale dell’opposizione di centrodestra ed esponente di Fratelli d’Italia (il partito lo ha, nel frattempo, sospeso, ndr.), è contestata la corruzione con l’aggravante di aver favorito il clan mafioso perché – come sostengono gli inquirenti – “in qualità di assessore all’Ambiente del Comune di Lecce sino al luglio 2017 (epoca Giunta Perrone, ndr.) per l’esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri indebitamente riceveva la somma in contanti di 2.500 euro (quale anticipo di una somma concordata pari a 5.000 euro) da Mario Salierno, Giuseppe D’Elia e Francesco Di Sarno al fine di far acquisire alle imprese di quest’ultimo (ritenuto braccio economico del clan Moccia e uomo di fiducia di Antonio Moccia, che si sarebbe avvalso della collaborazione e dell’intermediazione di Salierno e D’Elia nella gestione delle aziende) l’affidamento del servizio di raccolta dell’olio di origine alimentare esausto nella città di Lecce e negli altri Comuni rientranti nel Consorzio dell’Aro 1/Le, escludendo la Ilsappower Oil srl di Martena Gianfranco che, in collaborazione con la Monteco srl, gestiva in precedenza la raccolta dell’olio presso l’isola ecologica della città di Lecce, e nella comune consapevolezza e volontà di agevolare l’affermazione degli interessi economici e del potere economico-criminale del clan Moccia in Puglia”.
Nella foto, da sin. Guido e Finocchio