PIEDIMONTE MATESE. Folta e attenta partecipazione di pubblico e scolaresche alla giornata di studio sulla figura di Danilo Dolci, tenutasi lo scorso 14 marzo presso la Biblioteca comunale e promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione e alla cultura di Piedimonte Matese …
… in collaborazione con la SUN di Caserta, Dipartimento di Psicologia, e con il centro EDA di Piedimonte insieme alla Comunità Montana. Dopo i saluti dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Costantino Leuci, che ha ricordato come per l’Amministrazione comunale sia una priorità la formazione civile delle giovani generazioni perché fattore imprescindibile di uno sviluppo della città autentico ed armonico, e del Presidente del centro EDA, Marco Fusco, si sono avviati i lavori della mattinata moderati da Pasquale Iorio e introdotti dal prof. Bruno Schettini. Il docente della SUN si è soffermato sull’insegnamento civile di Danilo Dolci e sul suo invito a saper sognare sempre una vita migliore anche quando le condizioni non lo lasciano pensare; un sogno che Dolci voleva suscitare in tutti, come punto di partenza poi per un impegno concreto a cambiare le condizioni più disagiate, come quelle dei contadini e dei pescatori siciliani degli anni Cinquanta con i quali egli lotta in prima persona, scontando persino il carcere, per ottenere condizioni di vita più umane. E’ intervenuto poi Giuseppe Barone, amico e biografo di Dolci, che ha ricordato il loro primo incontro e la capacità straordinaria che egli aveva di mettersi in comunicazione autentica con tutti, attraverso il metodo della “maieutica reciproca”, per poi tracciare le tappe più significative della sua biografia, i suoi incontri, le sue battaglie per l’acqua e per il lavoro, le sue denunce dei rapporti tra mafia e politica, la sua eredità. L’intervento del prof. Rocco Pititto, docente della Federico II di Napoli, ha riguardato invece il valore della figura e dell’opera di Dolci nel momento storico dei primi decenni del dopoguerra, ben ricostruito anche nel film “Danilo Dolci memoria e utopia” proiettato nel pomeriggio con brani di interviste a Dolci, filmati d’epoca e testimonianze di chi gli fu accanto nella sua vita. Ha poi preso il via una tavola rotonda che partendo dalle riflessioni sul messaggio di Dolci in chiave odierna si è incentrata soprattutto sulle pratiche di accoglienza nella nostra società. Sono intervenuti tra gli altri: Adriana D’Amico, Assessora alle politiche sociali Comune di Caserta, Geppino Fiorenza, associazione Libera (ha invitato tutti a partecipare alla giornata della memoria e dell’impegno per tutte le vittime della mafia) e Antonio Casale, direttore del Centro Immigrati Fenandes, con un rappresentante del Movimento dei Migranti e dei Rifugiati. La giornata si è chiusa con la consegna del Premio Don Lorenzo Milani, voluto dall’Amministrazione comunale, come ha ricordato il vicesindaco Costantino Leuci, per sostenere e riconoscere il lavoro dei tanti docenti che operano nelle scuole cittadine spesso con dedizione e grande generosità, proprio nel segno dei valori ispirati dal Priore di Barbiana al quale si è voluto intitolare il premio. Il vicesindaco, dopo aver ringraziato il prof. Schettini e i Dirigenti di tutte le scuole cittadine che facevano parte della Commissione che ha assegnato il premio, ha annunciato che il riconoscimento è andato alla professoressa Rosa Di Marco, docente di sostegno in servizio presso l’ISISS di Piedimonte, che nel suo lavoro scolastico e nel suo impegno di volontariato testimonia ed incarna quotidianamente i valori sintetizzati dal motto di Don Milani I care. Una speciale menzione alla memoria è andata al prof. Giuseppe Della Paolera, docente scomparso nel 2002, che ha sempre dedicato il suo lavoro alla formazione umana prima che culturale dei suoi allievi, esempio straordinario di dedizione e amore per i giovani.
Pietro Rossi