Aversa (Caserta) – La scorsa settimana il successo dell’evento benefico “Not(t)e di Pace”, ideato dal promoter culturale e giornalista Giuseppe Lettieri, sostenuto dalle associazioni aversane ArteDonna-Ets, AversaDonna, Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia Aversa, Associazione Musicale Diaphonia-Musicalia, Fidapa Aversa, Inner Wheel“Aversa Terra Normanna”, Associazione Italiana Genitori, Lions Club “Aversa Città Normanna”, Rotary Club “Aversa Terra Normanna” e Soroptimist Club Aversa, a sostegno della Pace in Ucraina, è stato sicuramente impreziosito da due artisti, che seppur esprimendosi attraverso linguaggi artistici differenti, il canto e la pittura, hanno sicuramente una comune matrice: la terra d’origine, appunto l’Ucraina. – continua sotto –
La prima è il soprano Yuliana Pylypiuk, che sul palco del Teatro Cimarosa ha aperto lo spettacolo, cantando appunto in ucraino, dimostrando, nonostante la giovane età, appena ventidue anni, eccellenti doti canore. Arrivata da Vyzhnytsia nel nord ovest dell’Ucraina, pochi mesi fa, nella città normanna, dove ora risiede con la madre, che già da tempo vive ad Aversa, la giovane artista è stata ammessa, dopo aver superato brillantemente una agguerrita selezione, nel prestigioso conservatorio di San Pietro a Maiella, nel quale terminerà gli studi per poi avviarsi, e glielo auguriamo di vero cuore, ad una carriera internazionale. E già dopo la serata al Cimarosa, è stata chiamata dal grande Eugenio Bennato per prender parte ad una sua performance a Napoli.
Diversa e ancora più complicata, avendo un vissuto più lungo, la storia dell’architetto e pittore, Oleksa Sorokolit, classe 1956, che già da giovane, venne a pagare sulla propria pelle, quei dissidi che oggi sono esplosi in una assurda e atroce guerra. Infatti, i suoi genitori furono deportati in Siberia, proprio per motivi politici, essendo nazionalisti ucraini, durante il periodo dell’Unione Sovietica. Oleska ha esposto a Napoli e in diverse città europee. La sua arte è sempre stata apprezzata sia dal pubblico che dalla critica. Nei suoi quadri, esposti nel foyer del Teatro Cimarosa si legge la sofferenza ma nel contempo anche la speranza, attraverso l’uso di colori vivi, accessi, come l’azzurro, quasi ad evocare un cammino, che parte dalle umane delusioni, dalla triste realtà, per giungere ad un futuro migliore, che nell’arte è sempre possibile! SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA