Brucellosi, Caputo: “Un caso enfatizzato. Si abbatte con tecniche previste da specialisti”

di Redazione

“La brucellosi e la tubercolosi si abbattono con delle tecniche previste dagli specialisti, dal mondo sanitario. È vero che sono stati abbattuti degli allevamenti, dobbiamo accelerare la fase per consentire agli allevatori di riavviare la propria attività e su questo punto stiamo lavorando. Ma sul rigore dell’applicazione delle norme non c’è possibilità di sconti perché parliamo di una zoonosi, malattia trasmettibile all’uomo e che può portare anche alla morte”. Così l’assessore alle Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Campania, Nicola Caputo, a margine della presentazione del piano regionale “Programma obbligatorio di eradicazione delle malattie infettive delle specie bovina e bufalina in regione Campania” al centro direzionale di Napoli. – continua sotto –

I punti chiave del nuovo piano prevedono l’introduzione dell’obbligo vaccinale nell’area “cluster” dei quattro Comuni a maggiore concentrazione di focolai (Castel Volturno, Cancello ed Arnone, Grazzanise e Santa Maria la Fossa) per i capi tra i sei ed i nove mesi di età; l’introduzione facoltativa del vaccino nei Comuni dell’area “buffer”; incremento della frequenza dei controlli negli allevamenti che presentano focolai di infezione; riduzione dei tempi di diagnostica; stalle contumaciali e attività di autocontrollo.

Secondo Caputo alla base delle proteste di una piccola parte di allevatori c’è “disinformazione ed è per questo – evidenzia – che abbiamo fatto questa conferenza stampa, per rappresentare con chiarezza quali sono le indicazioni del piano. Probabilmente ci sarà anche qualcosa da migliorare in termini di operatività, ma il piano nel suo insieme è immaginato per essere al fianco degli allevatori”.

“C’è uno sport in Campania – sottolinea l’assessore – che è quello di parlare sempre male di noi stessi. Penso che l’enfatizzazione spropositata che è stata data in queste ore al dissenso non trovi affatto giustificazione. Ieri – conclude Caputo – in Consiglio regionale gli allevatori hanno chiesto cose che sono già scritte nel piano”. IN ALTO IL VIDEO 

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