Accordo di massima tra gli ambasciatori Ue sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, che comprende un embargo graduale alle importazioni di petrolio. Lo si apprende da fonti diplomatiche a Bruxelles. Il compromesso, che dovrà essere discusso dai leader nel Consiglio Europeo, comprende un’esenzione temporanea per il petrolio che arriva in Europa via oleodotto, esenzione che il Consiglio affronterà il prima possibile. – continua sotto –
“Raggiungeremo un accordo sul prossimo pacchetto di sanzioni” alla Russia “entro lunedì pomeriggio”, aveva detto in mattinata alla radio France Info l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, in vista del Consiglio europeo di oggi. “Nel prossimo pacchetto di sanzioni contro la Russia non falliremo sull’embargo petrolifero”, aveva poi confermato Borrell, ribadendo che “alla fine ci sarà un accordo”, malgrado la resistenza dell’Ungheria.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, oggi interverrà in collegamento video da Kiev al vertice Ue straordinario. Oltre all’embargo petrolifero, il pacchetto di sanzioni mira a escludere le banche russe dal sistema finanziario internazionale swift. I 27 inoltre dovrebbero dare il via libera ad aiuti all’Ucraina fino a nove miliardi di euro nel 2022.
Ieri la nuova fumata nera sullo stop al petrolio della Russia. Nonostante la riunione del Coreper sia durata più di quattro ore, gli Stati membri dell’Ue non hanno trovato un accordo sul sesto pacchetto di sanzioni per la Russia. Il sesto pacchetto è rimasto finora bloccato a causa del veto dell’Ungheria, ma in questi ultimi giorni ci sono state intense consultazioni tra le capitali con l’obiettivo di arrivare a sbloccarlo e approvarlo definitivamente. – continua sotto –
Nei giorni scorsi il presidente Zelensky aveva criticato l’Unione europea per non aver ancora applicato il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca, sostenendo che la Russia riceve quasi un miliardo di euro al giorno dagli europei per l’approvvigionamento energetico. “Certo, ringrazio i nostri amici che stanno promuovendo nuove sanzioni. Ma dove ha preso così tanto potere chi blocca il sesto pacchetto?”, ha dichiarato Zelensky, riferendosi in particolare all’Ungheria, tra i principali oppositori alle sanzioni sul greggio russo. Budapest ritiene che nella proposta della Commissione europea ci siano ancora dettagli chiave da definire.