“Pulcinella, patrimonio dell’Umanità!”: a Sant’Arpino incontro per la candidatura Unesco

di Redazione

“Pulcinella, patrimonio dell’umanità!”. Incontro con il Comitato per la candidatura della maschera di Pulcinella alla lista Unesco dei beni immateriali. E’ questo il tema del prossimo incontro di PulciNellaMente che si terrà giovedì 9 giugno, a partire dalle ore 18.30, nel Salone dei Busti di Palazzo Ducale “Sanchez de Luna” a Sant’Arpino (Caserta). – continua sotto –

Il comitato ha come obiettivo di far diventare Pulcinella un’icona dell’Unesco. Una tappa speciale perché questo è il territorio che diede i natali al teatro italico con le Fabule Atellane, il cui attore protagonista era il Maccus, da molti studiosi ritenuto il progenitore di Pulcinella che rappresenta da secoli l’anima non solo della città di Napoli.

Infatti, fuori da Napoli, ancora oggi, Pulcinella è la maschera più interpretata, prestata a letture diverse in un viaggio diacronico dall’Atellana alla Commedia dell’Arte, più riscritta in Italia e in Europa all’interno del teatro e dell’arte figurativa. Queste le ragioni in sintesi che accompagnano la candidatura di Pulcinella a bene immateriale dell’umanità; un obiettivo che oggi sembra più vicino grazie ad un lavoro straordinario compiuto dal Comitato Pro Pulcinella di cui è presidente Domenico Scafoglio, già professore ordinario di Antropologia culturale all’Università di Salerno.

Il Comitato ha curato tutto l’iter per candidare la celebre maschera che rappresenta la napoletanità all’interno della lista che ricomprende l’insieme delle tradizioni, espressioni orali, arti dello spettacolo, rituali, eventi festivi, artigianato, pratiche agricole tradizionali che sono espressione “vivente” dell’identità delle comunità e delle popolazioni che in esse si riconoscono. – continua sotto –

“Il lavoro – precisa il professor Scafoglio – è iniziato nel marzo 2016. Sono stati necessari due anni di ricerche per raccogliere i materiali, in gran parte inediti, da destinare al sito web: circa duecento pagine di testi corredati da un commento visivo e sonoro di trecento immagini, foto, video e musiche. Non meno impegnativa la costituzione del catalogo realizzato in collaborazione con la Simbdea (Società Italiana per la Museografia e i beni Demoetnoantropologici). Una vera e propria mappatura, fino a oggi inesistente in Campania, ma necessaria all’iter della candidatura: trentacinque schede, resoconti etnografici, costruiti mediante la ricerca sul terreno delle aree in cui è presente e viva la maschera di Pulcinella”.

Alcuni mesi fa c’è stato l’ok del Ministero della Cultura alla candidatura di Pulcinella a patrimonio dell’Unesco. Il via libera del Mibact ha fatto compiere un importante passo in avanti al complesso iter burocratico. Se tutto dovesse andare come previsto, nel giro di qualche anno, il percorso dovrebbe concludersi positivamente. Bisogna lavorare ancora tanto, occorre coinvolgere centri e istituti di ricerca italiani ed esteri, per creare quella che viene definita “una consapevolezza di comunità”. Pulcinella, spiegano dal comitato promotore, del resto è “espressione di un cosmopolitismo che dal Seicento ha portato la maschera in giro per l’Europa e il Mediterraneo, lasciando del suo passaggio tracce durevoli, da cui sono emerse figure similari, integrate nelle culture locali”.

La tappa atellana, ovvero il ritorno alle origini, si inserisce in questo complesso lavoro di costruzione della rete. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Sant’Arpino, Ernesto Di Mattia, e l’intervento introduttivo del direttore di PulciNellaMente, Elpidio Iorio, interverranno Nino Daniele, già assessore alla Cultura al Comune di Napoli, e Lello Esposito, sculture di fama internazionale. Prevista la partecipazione anche degli altri sindaci atellani: Salvatore Papa (Succivo), Giuseppe Bencivenga (Frattaminore), Vincenzo Gaudino (Orta di Atella).

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