Operazione anticrime tra Potenza e Pignola condotta, su disposizione della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lucano, dagli agenti della polizia della sezione criminalità organizzata della Squadra mobile che hanno eseguito diversi provvedimenti di custodia cautelare in carcere e perquisizioni. – continua sotto –
In arresto i due presunti autori dello scoppio di un ordigno tra il 9 e il 10 aprile scorso a Potenza, nei pressi dell’esercizio commerciale “Al Bar”: si tratta di Marco Datena e Gennaro Miele. Gli investigatori hanno acquisito immagini degli impianti di videosorveglianza presenti in zona che, dall’incrocio con i dati relativi al traffico telefonico e telematico, hanno fatto emergere la sovrapponibilità e la convergenza dei transiti della vettura con le utenze nella disponibilità degli indagati, nonché la loro contestuale presenza sul luogo dell’esplosione e la simultaneità dei loro spostamenti.
Alla base del grave gesto intimidatorio, una precedente lite fra la vittima e uno dei due presunti autori, a seguito di un alterco tra quest’ultimo e un’altra persona sulle rivendicazioni di “rispetto per gli abitanti di Pignola” da parte dei potentini e sulle critiche per mancanza di “onore” di questi ultimi. Nel video fornito dalla polizia si nota che un secondo prima della deflagrazione transita un’auto davanti al bar; pertanto l’attentato poteva determinare conseguenze ben più gravi.
La vicinanza dei due al clan Stefanutti-Martorano, attivo a Potenza, e al clan Riviezzi, attivo nel limitrofo comune di Pignola, entrambi destinatari di numerose ordinanze cautelari eseguite dalla Dda a partire dal mese di aprile dello scorso anno, “ha da subito consentito – spiega in una nota il Procuratore di Potenza, Francesco Curcio – di collocare la vicenda in un contesto di criminalità organizzata e di rintracciarne l’aggravate della mafiosità del delitto che pure è stata ritenuto sussistente a livello di gravità indiziaria dal gip di Potenza”. IN ALTO IL VIDEO