Aversa, osteoporosi: lo staff di Pellegrino esegue tecnica innovativa nata negli Usa

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – Nuovi traguardi terapeutici nella lotta all’osteoporosi raggiunti all’ospedale “Moscati” di Aversa dove sono state eseguite le prime due procedure in Italia di osteo-enhancement femorale, tecnica innovativa nata da una ditta medica americana AgNovos e rivelatasi, da recenti studi scientifici, prodigiosa nella lotta all’osteoporosi e nella prevenzione delle fratture da fragilità. – continua sotto –

Il reparto, diretto dal dottor Achille Pellegrino, ha ospitato i medici fondatori della tecnica chirurgica, i medici americani James Howe e Bryan Huber, affiancati dallo staff dell’azienda AgNovos composto dal vicepresidente europeo Falk Dukatz e dai responsabili vendite Michael O’Regan e Fabio Moriggi, che hanno monitorato l’esecuzione delle due procedure, condotte dal direttore Pellegrino e dal dottor Mario Paracuollo su pazienti anziane affette da severa osteoporosi e già colpite da frattura di femore unilaterale.

Durante la degenza ospedaliera hanno partecipato fattivamente alla gestione delle due pazienti Stefania Fornasier, direttore Sanitario Moscati, gli anestesisti Eufrasia Silvestro e Nicoletta Pezone e tutto lo staff infermieristico e parasanitario del reparto di Orto-Traumatologia e della sala operatoria.

La tecnica chirurgica, approvata a livello europeo e già adottata da diversi paesi, prevede l’iniezione nel femore di soggetti ad altissimo rischio di frattura di un sostituto osseo, noto con l’acronimo AGN1, composto da una miscela di calcio e fosforo, capace di integrarsi alle trabecole ossee, di garantire un rapido aumento della resistenza scheletrica ai traumi ed una stimolazione alla rigenerazione ossea. Gli studi clinici condotti fino ad oggi dimostrano un incremento della densità ossea del femore immediato e duraturo, e di almeno 5 volte più alto rispetto all’incremento ottenuto con la sola terapia farmacologica. – continua sotto –

I potenziali vantaggi di una tale innovativa procedura sono rilevanti nella lotta all’osteoporosi e alle fratture da essa dipese, fratture note come “fratture da fragilità” che possono colpire circa un uomo su 5 ed un donna su 3 di età superiore ai 50 anni. Nella fattispecie le fratture del collo femore nell’anziano sono molto rischiose perché associate ad una mortalità del 15-25% a un anno dall’evento traumatico.

Una tale sfida medica ha così spinto il reparto di Ortopedia del Moscati, già vincitore del premio qualità da parte dell’IOF – International Osteoporosis Foundation – per il raggiungimento degli standard qualitativi di gestione dei pazienti affetti da osteoporosi e già riconosciuto come F.L.S. (Fracture Laison Service) dalla S.I.O.T., ad affacciarsi al panorama internazionale e a voler adottare nella propria pratica clinica una rivoluzionaria tecnica, brevettata dalla ditta americana AgNovos, previo periodo di observership presso l’ospedale belga “AZ Nikolaas” da parte di Pellegrino e Paracuollo.

La recente adozione nell’Unità Ortopedica della metodica diagnostica D.E.X.A. per lo screening e la diagnosi dell’osteoporosi permetterà in futuro di individuare pazienti fragili, possibilmente prima dell’insorgenza di un evento fratturativo maggiore da debolezza scheletrica, da inserire in percorso multidisciplinari di gestione terapeutica e, ove necessario, da sottoporre alla nuova metodica con l’obiettivo di  prevenire nuove fratture.

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