ALVIGNANO. Vedere degli studenti di scuola media che ricostruiscono la storia del loro paese grazie ad un lavoro di ricerca che è durato dodici mesi non è da tutti i giorni.
Questi studenti, che vanno tutti elogiati, dal primo allultimo, sono gli studenti della scuola media D. Santamaria, di cui è dirigente scolastico la professoressa Anna Antonia Riccio. Gli studenti sono riusciti a ricostruire la storia di Alvignano, martoriato dai nazisti nellultimo conflitto mondiale, e non solo. Il lungo e certosino lavoro di ricerca è stato presentato la scorsa settimana nel corso di una mostra convegno, a cui hanno partecipato le massime autorità provinciali: prefettura, questura e forze dellordine, il vescovo della diocesi di Piedimonte e Caiazzo ed i sindaci dei comuni di Alvignano e Dragoni, rispettivamente Antimo Nocera e Angelo Di Costanzo. Le relazioni sono state tenute da alunni, insegnanti e da Olindo Isernia e Mario Pignataro. Il primo è uno dei maggiori ricercatori casertani, il secondo è studioso e testimone del tempo. Tutto parte dal 18 ottobre dello scorso anno, quando fu scelta dal municipio di Alvignano proprio questa data per celebrare la giornata della memoria corrispondente a quella tragica del 1943, quando i tedeschi abbandonarono il paese seminando morte e distruzione e trucidarono il giovanissimo parroco della chiesa di San Sebastiano don Biagio Mugione. Evoluzione storica del territorio, il regime, la guerra, la ricostruzione è il tema sviluppato dai ragazzi con il fattivo contributo del settore Scuola – Lavoro della Federazione Nazionale dei Maestri del lavoro attraverso il giornalista e storico casertano Mauro Nemesio Rossi. S.E. Don Pietro Farina vescovo di Alife ha trattato il ruolo della chiesa nella comunità locale, Daniele Chemi vice prefetto aggiunto ha spiegato le funzioni del governo sul territorio, ed il vice questore aggiunto Antonio Sepe quello della legalità in una provincia difficile. Il progetto, sviluppato dalle classi A, B e C sotto la guida dei rispettivi insegnanti, è stato coordinato dalla professoressa Rosa Elia Fabrizio. Unanalisi che ha focalizzato e ricostruito la vita sociale ed amministrativa del paese durante il regime fascista, studiando il cambiamento istituzionale che prevedeva al posto dei sindaci il Podestà e lobbligatorietà delle manifestazioni organizzate dai gerarchi, con una scuola fortemente selettiva. E passato ad analizzare i tragici eventi della guerra con linsediarsi nel paese lesercito nazista e uno stato maggiore sistemato nella prestigiosa tenuta di Villa Ortensia, per finire alla ricostruzione di un paese distrutto quasi nella totalità, in cui, oltre 380 famiglie che nel dopoguerra hanno richiesto alla stato i danni di guerra. Alvignano ha pagato il suo tributo di sangue con circa venti morti tra trucidati e caduti sotto le bombe e la mattanza successiva di bambini dilaniati dagli ordigni bellici lasciati sulle zone di combattimento. Lesposizione è stata accompagnata dai canti delle rispettive epoche eseguite dagli studenti e dalla proiezione di diapositive tratte dal libro di Mauro Nemesio Rossi di recente pubblicazione Alvignano ed il suo Arciprete. In sala una nutrita presenza di Maestri del lavoro che hanno consegnato alla preside un fermacarte con la stella al merito, tra questi Carlo Iacone, Carlo Paschetta, Salvatore Zuccaro e Riccio Nicolino.