Aversa (Caserta) – “Guardare all’indietro non è sempre penoso. Dipende da che cosa vuoi ricordare. I ricordi, però, spesso ti assalgono senza che te ne accorga. E sono belli o brutti quelli che ti vengono alla mente senza controllo”. – continua sotto –
Questo pensiero presente nell’ultimo lavoro letterario di Vito Faenza, intitolato “L’altra metà del cielo”, giornalista e scrittore aversano scomparso nella giornata di ieri, 19 luglio, probabilmente è dettato dall’età: dell’autore che, come accade a chi è avanti con gli anni, e ne ho esperienza diretta, viene letteralmente travolto da pensieri belli o brutti che personalmente preferisco definire meno belli perché anche quelli brutti col passare del tempo diventano belli. Tanto da poter essere raccontati in un romanzo, quale appunto “L’altra metà del cielo”, in cui i ricordi dell’autore volano fra momenti sia del passato che del presente.
Una descrizione incisiva, capace di trasmettere sensazioni, magari provate da sempre ma mai dichiarati, come quando descrive in apertura del romanzo il funerale di Sara e Luigi. La veloce celebrazione del sacerdote, l’altrettanto veloce allontanarsi da parte dei pochi intervenuti carichi di pensieri per il loro futuro, messo in forse dalla morte di Sara, loro datrice di lavoro. Un racconto che collega il presente al futuro.
Leggendo quel ricordo sembra di essere lì, accanto al professore in pensione che, dopo aver partecipato al rito funebre, torna a casa rifiutando il passaggio in auto proposta dirgli da un ex alunno riferendo passeggiare, malgrado sia claudicante, per godersi il sole. Quel professore potrei essere io e non solo io perché in tanti si potrebbero ritrovare in quel personaggio. Sicuramente questa è una delle citazioni che potrei riportare dal romanzo ma sono così tante e danno tanta emozione da meritare di essere lette per intero, tutte, e non raccontate in maniera riassuntiva. Sicuramente l’ultima opera letteraria di Vito Faenza ha superato di gran lunga le precedenti e potrà essere presente tra i migliori romanzi pubblicati negli ultimi anni. Da leggere tutto d’un fiato.