Teverola (Caserta) – Dopo il caso del corteo funebre che, nel pomeriggio di ieri, ha trovato chiuso il cimitero, situazione che ha costretto i familiari di un defunto ad attendere oltre mezz’ora sotto il sole prima che arrivasse il custode, l’architetto Lello De Rosa, dirigente dell’area Cimitero e Ambiente del Comune di Teverola, interviene per fare alcuni chiarimenti. – continua sotto –
“Nel rispetto di chi lavora in qualità di responsabile dei servizi cimiteriali – scrive il dirigente sui social – tengo a precisare che gli uffici sono stati regolarmente aperti al pubblico per garantire anche in questo periodo di ferie i servizi essenziali”. E spiga: “È opportuno precisare che, come da calendario, il cimitero comunale nella giornata di giovedì risulta chiuso per cui, in caso di funerali, i cittadini o le agenzie onoranze funebri sono tenute a recarsi presso l’ufficio tecnico per comunicare i dati del defunto, il contratto di concessione del loculo dove dovrà avvenire la tumulazione e compilare il modulo con allegato versamento da trasmettere alla società gestrice dei servizi cimiteriali presso il Comune di Teverola per eseguire la tumulazione sottoscritto da un familiare”.
Cosa è accaduto, quindi, nello specifico? “Nessun familiare e tantomeno l’agenzia funebre – sottolinea De Rosa – ha provveduto a comunicare presso l’ufficio tecnico lo svolgimento delle esequie. Nonostante ciò, nel momento in cui i cittadini hanno avvisato il custode, questi, prontamente e responsabilmente, nel giro di pochi minuti, si è recato al cimitero per aprire i cancelli”.
Insomma, gli uffici comunali, come precisa De Rosa, non avrebbe responsabilità per quanto accaduto, che sarebbero, invece, riconducibili a familiari e all’agenzia funebre. Proprio a nome dei familiari, intanto, sempre via social, Agostino Badile, funzionario del Comune e parente del defunto, respinge le accuse apparse tra i commenti dei post che riportavano la notizia: “Ho letto parecchi commenti atti a diffamare un’amministrazione comunale che non ha nulla di cui vergognarsi. Se non sapete come sono andati i fatti – sbotta il funzionario comunale che riconduce alcune di queste accuse anche alla sfera politica – abbiate il buon senso di stare zitti. Siete la vergogna prima degli uomini e poi dei politici perché vi avventate, addirittura, sulle disgrazie altrui per l’accaparramento di qualche voto. Siete stomachevoli”.