I candidati nel territorio casertano, Della Gatta (Ance Campania): “Scelte calate dall’alto dannose”

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – “In questi giorni si stanno definendo i programmi delle coalizioni e dei loro partiti. Una cosa mi sorprende ma forse anche rincuora: le priorità individuate dai diversi schieramenti hanno molti punti in comune, chiaramente con ricette diverse, tra le coalizioni stesse e, ahimè, anche tra partiti della stessa coalizione. Tuttavia, concordare sui temi rilevanti è già un buon punto di partenza”. A parlare, in vista delle politiche di settembre, Luigi Della Gatta, aversano, presidente di Ance Campania. – continua sotto –

“Ritengo – continua l’esponente della Confindustria regionale – che la priorità assoluta del prossimo governo sia il caro energia che sta mettendo in ginocchio famiglie ed imprese, con la recessione dietro l’angolo. E’ necessario da un lato individuare soluzioni d’emergenza nel breve e dall’altro definire una strategia di lungo periodo netta, che ponga come obiettivo dell’Italia nell’ambito del contesto europeo l’indipendenza energetica”. “Altra priorità – continua Della Gatta – è l’implementazione del Pnrr, che rischia di saltare, con conseguenze inimmaginabili per i nostri conti. Bisogna mettere mano con urgenza al codice degli appalti, e al tempo stesso sburocratizzare e rafforzare, soprattutto al Sud, la macchina amministrativa. La riforma fiscale e quella della giustizia sono altri temi su cui il prossimo governo dovrà confrontarsi. Infine, mi consenta un accenno ai bonus edilizi. Sono nei programmi di tutti gli schieramenti: una norma che ha subito fin troppi stravolgimenti, con violazioni al limite dello stato di diritto. Il prossimo esecutivo dovrà sicuramente provvedere alla stabilizzazione delle iniziative in corso: c’è a rischio un intero comparto con decine di migliaia di imprese che potrebbero fallire. Bisogna, inoltre, delineare una strategia a lungo tempo e stabile di questi incentivi che, è bene ricordarlo, hanno come obiettivo l’efficientamento energetico e sismico degli edifici”.

Della Gatta passa, poi, ad esaminare il rapporto tra i candidati e il territorio casertano: “E’ un tema caldo, sul quale chiaramente è pericoloso esporsi. La cosa che davvero ritengo sia inderogabile, soprattutto alla luce della riduzione del numero dei parlamentari, è che provincie importanti come la nostra abbiano una rappresentanza di parlamentari del territorio sia in termini qualitativi che quantitativi rilevante. Tra l’altro, il mio auspicio rispecchia nel pieno l’intenzione dei nostri padri costituenti. Ci sono parlamentari eletti nella nostra circoscrizione che non sono più tornati nel territorio che li ha eletti: questo è indegno e mortificante. Il Pd per adesso è l’unico partito che ha ufficializzato i candidati. Parzialmente sono state rispettate le logiche territoriali con le candidature di Stefano Graziano e Tommaso de Simone, ma chissà quante volte rivedremo l’onorevole Camusso a colloquio con i propri elettori. Il centrodestra in provincia di Caserta esprime figure rilevanti a livello nazionale: Gimmy Cangiano e la senatrice Petrenga sono nel direttivo nazionale del partito di Giorgia Meloni e Gianpiero Zinzi nella Lega di Salvini. Forza Italia ha diverse personalità di rilievo cui poter attingere. Auspico che nel Movimento 5 stelle il sistema di democrazia diretta, salvo la deroga del listino Conte, possa consentire ad espressioni del territorio di ottenere candidati in posizioni importanti. Nell’ultima legislatura, per esempio, gli eletti dei 5stelle, grazie alle parlamentarie, erano prevalentemente espressione della circoscrizione di appartenenza ed è stato molto più semplice trasmettere a livello centrale le criticità che emergevano dal territorio. Personalmente mi sono sentito spesso con il senatore Santillo per trasmettergli criticità del settore. Il Polo di Centro di Calenda e Renzi non avrà difficoltà a individuare, anche nella società civile, personalità di spicco della nostra provincia disposte a rappresentarla degnamente nei ranghi del parlamento”.

“Non è quindi un problema di qualità dei nomi – sostiene Della Gatta – ma di scelte: quelle calate dall’alto allontaneranno ancora di più la società civile dalla politica e determineranno un vulnus di rappresentanza grave ed intollerabile. Auspico davvero che in queste ore le segreterie dei partiti volino alto, anziché giocare a sudoku”.

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