Un drone ucraino su un edificio per lo staff della Flotta del Mar Nero, a Sebastopoli, in Crimea. Non è chiaro se sia stata un’azione programmata o se il velivolo sia stato abbattuto dalle difese aeree della base mentre sorvolava la struttura. Quest’ultima è la versione russa: “E’ caduto sul tetto ed ha preso fuoco”, ha detto il capo dell’amministrazione russa della città, Mikhail Razvozhayev, precisando che non ci sono state vittime. – continua sotto –
L’incidente di oggi si aggiunge alle numerose esplosioni registrate nei giorni scorsi in Crimea, di cui l’Ucraina non ha rivendicato ufficialmente la responsabilità. L’attacco, inoltre, è coinciso con la conferma della nomina del nuovo comandante della Flotta, l’ammiraglio Viktor Sokolov prende il posto di Igor Osipov. Un cambio della guardia che sarebbe arrivato dopo le numerose perdite lamentate dalla Marina in questo settore, a cominciare dall’affondamento del Moskva.
Intanto, il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov, citato dalla Tass, ha dichiarato che le forze russe, in un attacco con armi ad alta precisione, hanno ucciso più di 100 militanti, tra cui 20 mercenari americani, nella zona di Andreevka, nella regione di Kharkiv. Secondo il ministero della Difesa di Kiev, è salito a quasi 45mila il numero dei soldati russi uccisi in guerra dalle forze ucraine. Sarebbero morti 44.900 miliari russi, 200 in più rispetto al giorno precedente.
Dagli Usa, nel frattempo, arriva nuovo materiale bellico per la resistenza ucraina. Nell’elenco diffuso sono citati: sistemi anti-tank Javelin (1000) e Tow (1500), cannoni da 105 mm e 36 mila proiettili, droni da ricognizione, 90 tra blindati e fuoristrada Humwee, esplosivi, apparati per lo sminamento, radio, pezzi di ricambio per i Mig 29. Confermata la fornitura di missili anti-radar mentre continuano a girare voci sulla presenza di proiettili a lungo raggio, con un raggio d’azione di 300 km. Ad oggi gli americani hanno sempre negato di averli spediti e al momento non c’è alcuna conferma.