Nella tarda mattinata del 17 agosto i carabinieri della stazione di Serravalle Scrivia (Alessandria) e gli agenti della Polizia municipale intervenivano in vico Torchio poiché nello scantinato condominiale del civico 1 si era sviluppato un pericoloso incendio, poi domato dai Vigili del fuoco di Novi Ligure e Alessandria intervenuti prontamente, che provvedevano, inoltre, a far evacuare la palazzina di quattro piani, adibita ad appartamenti di civile abitazione. – continua sotto –
Dieci persone, tra cui alcuni minori, rimanevano intossicate, sebbene nessuna in gravi condizioni. L’accesso alla palazzina è stato interdetto per via dei danni strutturali causati dalle fiamme, tali da richiedere verifiche tecniche per accertare la permanente idoneità strutturale del fabbricato.
L’identikit dei tre malviventi, di origini marocchine, ritenuti responsabili di aver intenzionalmente cagionato l’incendio veniva realizzato grazie alle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza comunali, visionate meticolosamente dagli agenti della Polizia municipale e dai militari della stazione di Serravalle Scrivia. Tali immagini permettevano, tra l’altro, di evidenziare l’avvicinamento da parte dei sospettati al vico Torchio ed il loro allontanamento immediatamente dopo il divampare delle fiamme.
Le ricerche dei tre erano rese difficoltose dall’assenza di ogni riferimento utile alla localizzazione degli stessi. Tuttavia, grazie alle numerose squadre dei carabinieri e della Polizia municipale dispiegate sul territorio ed in coordinamento tra loro, diverse delle quali in abiti civili e a bordo di mezzi con targhe di copertura, i tre venivano rintracciati nella giornata del 18 agosto ed accompagnati al comando provinciale dei carabinieri di Alessandria, dichiarati in stato di fermo e, nelle prime ore del mattino del 19 agosto, condotti nella casa circondariale di Alessandria. – continua sotto –
Il pericoloso gesto era certamente rivolto ad altri due connazionali di 37 e 34 anni – entrambi pregiudicati e di cui uno clandestino – abitanti in quel condominio e presenti in casa al momento dell’incendio. Il movente è da ricondurre a pregressi contrasti per futili motivi tra questi ultimi, da una parte, e E.Z.M. dall’altra. In effetti, nel pomeriggio del 14 agosto, nei pressi della stazione ferroviaria di Serravalle Scrivia, si era verificata una violenta aggressione che aveva coinvolto una decina di marocchini, alcuni di essi armati di coltello, i quali, incuranti della presenza dei carabinieri, poco prima intervenuti sul posto, avevano proseguito nella contesa, dileguandosi immediatamente dopo per evitare di essere generalizzati. Tuttavia, grazie alle telecamere di videosorveglianza, i carabinieri avevano comunque identificato tutti i partecipanti alla lite, tra cui figurava anche E.Z.M. che, in quelle concitate fasi, era stato notato impugnare un machete ed aveva aggredito proprio i due connazionali residenti in vico Torchio.
Questi ultimi, necessitando di cure mediche, erano rimasti sul posto. Il 34enne, in particolare, ferito a un braccio con un’arma da taglio, veniva trasportato in ospedale dai soccorritori del “118” per le cure mediche del caso. Successiva-mente, durante la notte del 17 agosto, i due marocchini abitanti in vico Torchio si recavano presso una tenda sita a Serravalle Scrivia sulle rive del fiume Scrivia, ove dimoravano E.Z.M. e T.R.. Fortunatamente durante tale incontro le parti si sarebbero limitate a proferire minacce verbali.
Più tardi, nella stessa giornata, circa mezzora prima dell’incendio, E.Z.M. contattava telefonicamente i carabinieri di Serravalle Scrivia lamentando che i due connazionali abitanti in vico Torchio giravano per la città armati di coltelli e riferendo di temere di essere aggredito. I carabinieri lo invitavano a sporgere denuncia-querela ed a contattarli qualora li avesse notati circolare armati. A quel punto l’interlocutore esclamava “Allora se non fate niente me la vedo io”, frase, con il senno del poi, preannunciante l’incendio. – continua sotto –
Il 18 agosto, durante le operazioni di rintraccio dei tre indiziati, nelle immediate vicinanze di una tenda ubicata a Serravalle Scrivia, sulle rive del fiume, in cui dimoravano sia E.Z.M. che T.R., veniva rinvenuto proprio un machete, unitamente ad un grosso coltello, ritenendo con certezza che entrambe quelle armi (una di esse appare della stessa tipologia di quella impugnata da E.Z.M. nel corso della lite del 14 agosto) fossero nella diretta disponibilità di E.Z.M. e T.R. IN ALTO IL VIDEO