Caserta – “O sei con l’Europa o sei contro l’Europa. Il Pd è con l’Europa. O sei con la Nato o sei contro la Nato. Il Pd è con la Nato”. E’ la prima delle “distinzioni di fondo” che Stefano Graziano, candidato alla Camera del Partito Democratico nel plurinominale Caserta-Benevento, ha fatto al pubblico presente oggi pomeriggio a Caserta durante l’incontro con il segretario nazionale dei Dem Enrico Letta. – continua sotto –
Sul caro energia Graziano ha accusato gli autori della caduta del governo di Mario Draghi: “Quando noi abbiamo detto, Enrico Letta in primis, a Draghi che bisognava fare il decreto sulla vicenda dell’energia, gli altri lavoravano per far cadere Draghi, ci sono riusciti, e oggi chiedono a Draghi di fare il decreto sul tetto dell’energia”. Un sintomo di “scarsa credibilità”. Quella credibilità che, invece, “occorre in Europa”. E su questo, citando l’incontro a Berlino tra Letta e il cancelliere tedesco Scholz, Graziano si è congratulato con il segretario del Pd per essere andato in Europa “a dare credito al Paese”. “Perché per fare un decreto – ha sottolineato il candidato – c’è bisogno di soldi. Voglio vedere se ci va la Meloni in Europa e se glieli danno”.
Altra stoccata al centrodestra sul Mezzogiorno: “Il punto cruciale di tutta questa campagna elettorale – ha evidenziato Graziano è stata la carta di Taranto (il piano del Pd per il Sud, per il Mezzogiorno, ndr.). Perché Enrico ha interpretato quelli che sono i bisogni del Mezzogiorno. Loro – ha aggiunto Graziano riferendosi in particolare alla Lega – vogliono modificare il Pnrr per cambiare un solo rigo, il 40% delle risorse destinate al Mezzogiorno”. “Noi al centro – ha aggiunto – abbiamo invece messo la scuola. Abbiamo detto che vogliamo dare uno stipendio in più per l’aumento dell’inflazione ai dipendenti”. – continua sotto –
Poi il tema dei diritti: “Mi ha colpito – altro riferimento ad alcune uscite della Meloni – il fatto che ci sia una possibilità che uno mette lo stupro di una donna sui social da una parte e dall’altra dica che sostanzialmente le disabilità diventano ‘devianze’. Qualcuno dice che è un errore di comunicazione; no, invece è un tema culturale. Noi siamo dalla parte di quelli che difendono i più deboli, siamo dalla parte delle fragilità, siamo dalla parte di chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese”.
“La partita è tra il Pd e Giorgia Meloni. Sul piano territoriale, in termini di rappresentanza, si è verificato che i candidati o sono del Pd o sono della Meloni, non ce ne sono altri”, sostiene secondo Graziano, che lancia una “chiamata alle armi”: “Se vogliamo rappresentare questa terra dobbiamo fare una battaglia territoriale perché c’è il rischio, davvero molto grave, di un arretramento culturale. La Repubblica è come se oggi fosse di nuovo nel Dopoguerra. O noi scegliamo di andare avanti oppure c’è una regressione dei diritti e delle libertà”.
In chiusura una citazione di Eraclito: ‘Sogna l’impossibile, l’impossibile accadrà’. Sogniamo tutti insieme di cambiare questa terra perché, se lo sogniamo davvero e ci crediamo, io penso che davvero possiamo farlo”.