È stato esposto a Caserta l’ultimo manifesto firmato Agenzia Mattei. Questo mese il tema affrontato dagli studenti dell’istituto riguarda i test sugli animali nel campo della cosmesi. – continua sotto –
Il manifesto si trova in via Settembrini, a Caserta, in mostra all’entrata dell’istituto superiore: da anni questo spazio è riservato alle grafiche realizzate dagli studenti che si esprimono soprattutto su temi di forte impatto sociale. Il focus di questo mese riguarda la crudeltà della sperimentazione in laboratorio di prodotti utilizzati per fini estetici. Nel manifesto è presente il marchio “Cruelty Free”. Ma cosa vuol dire cruelty free? Riguarda un approccio etico della cosmesi e non solo: il marchio identifica aziende che adottano la logica della non sofferenza animale sposando principi di antispecismo ed etica. Il logo del coniglio rappresenta una garanzia da parte delle case di produzione che assicurano di non utilizzare animali per i test sui loro prodotti, prima di commercializzarli. Il simbolo del coniglio si può trovare facilmente anche sui prodotti dei normali supermercati.
L’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) di Salerno ha collaborato alla realizzazione del manifesto. “I ragazzi del Mattei, fin da subito, si sono mostrati interessati ed entusiasti nell’elaborare un’idea – dice Luisa Stellato dell’Enpa – tutto ciò che abbiamo fatto noi è stato illustrare le procedure, ma la realizzazione della grafica è stata integralmente frutto delle menti degli studenti, una vera fucina di cervelli e di idee. Questo ci fa sperare in un futuro migliore perché significa che oggi c’è una sensibilità maggiore rispetto al tema della tutela animale e ambientale”. “Purtroppo le direttive e le leggi permettono ancora oggi di sperimentare i vari ingredienti e il prodotto finito su altri esseri viventi, una pratica crudele che andrebbe rivista e superata”, conclude Nicola Campomorto, tra i promotori del manifesto.
Nella foto a seguire il manifesto, sopra un’immagine con alcuni degli ideatori: da sin. Luisa Stellato, il prof Emanuele Abbate dell’agenzia Mattei e Nicola Campomorto