CASAL DI PRINCIPE. Di Puorto incastrato da una telecamera e dalla testimonianza del figlio della vittima. Continua la caccia al latitante.
Squilla il telefonino del super latitante stragista Giuseppe Setola: «Vieni al bar, Michele Orsi è qui». Via libera all´omicidio dell´imprenditore. Poco dopo Michele Orsi, quarantasettenne imprenditore coinvolto nello scandalo rifiuti del consorzio Eco 4, viene ammazzato davanti al Roxy bar di corso Dante a Casal di Principe. Ucciso perché, secondo il pentito dei Casalesi Emilio Di Caterino, «stava collaborando con gli inquirenti».
L’omicidio Orsi del 02.06.08 |
Chi fece quella telefonata, chi recitò il ruolo di “specchiettista” indicando il luogo e la vittima predestinata ai killer è stato fermato ieri dai carabinieri di Caserta, su decreto del pool dell´Antimafia che negli ultimi mesi sta tentando di fare terra bruciata attorno al clan più potente e micidiale della Campania. La vedetta, l´informatore, è stato bloccato ieri in casa sua a Casal di Principe, dove era rimasto dopo l´agguato in cui, il primo giugno scorso, perse la vita l´imprenditore. Ormai viveva come in una prigione, non si vedeva più in giro, ricercato dagli investigatori ma, forse, anche in un momento di crisi con i suoi complici. Accusato di concorso in omicidio. Si chiama Mario Di Puorto e ha 23 anni. È stato tradito dal racconto del pentito Di Caterino ma anche da una telecamera e da un testimone oculare eccellente che l´ha visto nel bar dell´omicidio: il figlio della vittima. Primo giugno, poco dopo mezzogiorno. Michele Orsi viene ucciso con tre colpi di pistola al petto e alla testa. Il commando che gli spara addosso, secondo il pentito, è composto dal super latitante Setola e dai due attuali detenuti Giovanni Letizia e Alessandro Cirillo.
Nomi non ancora tristemente famosi, non è stata ancora commessa la strage degli extracomunitari. I tre viaggiano a bordo di una Alfa Romeo 147, arrivano davanti al Roxy bar. Ma per loro, attualmente non ci sono provvedimenti giudiziari in quanto al momento l´accusa è nelle sole parole del pentito Oreste Spagnuolo. Diversa la posizione di Mario Di Puorto. Li aspetta al bar, ed è una telecamera a circuito chiuso a riprenderlo sulla sua Smart, a registrare la sua immagine mentre si allontana dopo l´agguato. Non solo. Il figlio di Michele Orsi, anche lui al Roxy bar, lo vede entrare nel locale pubblico per poi uscire di nuovo. Ed è ancora il collaboratore di giustizia Oreste Spagnuolo a raccontare di lui: «Era molto amico di Gianluca Bidognetti, il figlio di Francesco Cicciotto ‘e mezzanotte. Sono testimone della telefonata che Di Puorto fece a Setola perché mi trovavo con quest´ultimo. Di Puorto gli disse: “Vieni al bar, Michele Orsi è qui”». Dunque il racconto di un pentito, quello di un insospettabile testimone e il filmato dell´indagato sul luogo del delitto. Abbastanza per fermarlo, mentre le indagini vanno avanti su Cirillo e Letizia, che non possono fuggire perché già in carcere.
La Repubblica (Irene De Arcangelis)