Gioielli, ispirata a Napoli la collezione Amlè 2022/23

di Redazione

E’ intitolata a Napoli la collezione invernale 2022/23 di Amlé, disegnata da Marisa Angelucci, cuore pulsante e colonna storica dell’azienda, e Marco Ferra, co-designer e art director, tra chiaroscuri e tratteggi espressivi ispirati da una città iconica che vive di simbologie, miti, scaramanzie. È la Napoli “velata”, dei vicoli del centro storico, delle tradizioni popolari, a tratti esoterica, meravigliosamente superstiziosa, sicuramente unica per il suo fascino passionale avvolto nel mistero. – continua sotto –

Una collezione – presentata nella Boutique Amlè nel centro di Caserta – che firma un back to the origin, al tempo in cui il gioiello era concepito come un monile anti-sfortuna, ma anche quello della ricerca del Dna di Amlé, con ex voto, tamburrelli Napoli, antisfiga e corni, iconici da sempre di Amlé. E a proposito di ritorni, c’è quello della modella Elda Scarnecchia, testimonial storica di Amlé.

Il caos artistico di Vico Pazzariello nel cuore di Napoli, intriso di cultura napoletana, rivive nei corni e negli sciò sciò iconici simboli portafortuna, così come nelle coroncine realizzate stampo borbonico e rifilate a mano. La Smorfia è un patrimonio artistico napoletano al quale Amlè attinge con orecchini e tamburrellate, realizzati con gli iconici tamburrelli in legno e pelle di capra dipinti a mano su cui sono riportati numeri, termini e disegni ispirati al celebre libro dei sogni. Una tradizione forte che ancora oggi si tramanda e che così Amlè ha voluto omaggiare.

Ma Napoli è anche musica e perle come quelle indossate dalle cosiddette sciantose nei cafè chantant che in passato caratterizzavano un ambiente chic e un po’ snob e qui riproposto con gioielli luminosi che evidenziano la cura e la massima resa artistica di artigiani campani, maestri orafi che dedicano passione e impegno ad ogni singola creazione. Gli ex voto, doni nati in segno di riconoscenza per aver superato una difficoltà, un pericolo scampato, una guarigione miracolosa, appartengono all’universo creativo di Amlé da sempre e qui danno carattere alla collezione, ciascuno realizzato in argento e ricavato da autentici stampi borbonici rifilati a mano. – continua sotto –

Una collezione che si anima di passione e mistero cercando di raccontare le diverse facce di una città profondamente sentimentale come sono i gioielli Amlè. La lavorazione artigianale è l’elemento portante di collane, orecchini, anelli che come opere d’arte prendono vita e catturano l’attenzione per la loro massima espressione artistica proprio come le sculture di Lello Esposito nel suo atelier “Le scuderie di San Severo” dove sono ambientati alcuni scatti in luoghi e dimensioni in cui i miracoli possono avvenire, vedi alla voce San Gennaro…pienzace tu! In ogni aspetto della collezione “scorre sangue partenopeo”, dallo styling affidato a nomi della moda partenopea alternati a pezzi unici, gli abiti scenici del teatro; le suggestive ambientazioni.

I racconti popolari sono stati fonte d’ispirazione per Marisa e Marco, tra questi la figura dei “femminielli” il cui parto è storia intrisa di superstizione. La femmenèlla è una figura che fa parte del tessuto sociale dei quartieri popolari del centro storico ed è considerata una persona che porta fortuna così come il rito della figliata dei femmenelli a cui è associata. Come un affettuoso mantra si articolano frasi tipiche che ricorrono caratterizzando le diverse linee della collezione: San Gennà pienzace tu; Per grazia ricevuta; A Maronn t’accumpagna; Cu na buona ciorta; Che bella cosa è na jurnata ‘e sole; Vir Napole e po muor.

Una collezione iconica con diversi pezzi che resteranno continuativi d’ora in avanti, una produzione di ampio respiro che rende omaggio a Napoli descrivendola fin nelle viscere tra luci e ombre nel suo modo tutto suo di essere e sentire, che vive di simbologie, miti, scaramanzie e tradizioni trasferite con maestria artigianale su gioielli quali piccoli capolavori artistici.

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