CASAL DI PRINCIPE. E soddisfatto il colonnello Carmelo Burgio, comandante provinciale dei carabinieri di Caserta, che è stato in prima linea nell’arresto di Giuseppe Setola. video
Racconta come è andata la cattura da parte dei militari:Tenevamo da tempo sotto controllo i suoi fedelissimiche negli ultimi tempi erano sempre di meno. Abbiamo individuato quest’abitazione a Mignano Montelungo, al confine tra Lazio e Campania, e abbiamo circondato la casa. Setola si è dimostrato un irriducibile, provando ancora una volta a scappare.Ha provato a fuggire sui tetti, segno che il giovanotto ci vedeva benissimo. Si è dovuto allontanare dalla sua zona storica – conferma il colonnello – per la scoperta di diversi covi attrezzati.
Dopo la fuga di lunedì non ci siamo scoraggiati – spiega il colonnello – abbiamo pensato solo a lavorare, e infatti a meno di 48 ore lo abbiamo arrestato, anche perché i fiancheggiatori erano ridotti al minimo. Possiamo dire che ormai il clan Setola è un pezzo della storia criminale casertana, in 6-7 mesi lo abbiamo tolto di mezzo e ora appartiene al passato. Si è dimostrato spavaldo come sempre non voleva le manette. Ha chiesto della moglie rinfacciandoci di aver sbagliato ad arrestarla durante il blitz di lunedì. Rimane comunque un personaggio importante, sanguinario, ma assolutamente da non temere più che tanto. Un latitante come Setola può vivere anche con 100mila euro in casa ma vive come un sorcio in gabbia, è senza via duscita. Non ci siamo avvalsi dei pentiti, – conclude Burgio – perché comunque un po di timore Setola lo incute ancora, ma abbiamo svolto un’attività di indagine portata avanti con i nostri mezzi, a conferma che lo Stato è più forte. Vorrei ringraziare i miei uomini che hanno lavorato tanto per giungere a questarresto e, soprattutto, vorrei fare un appello a tutta la gente del casertano: collaborate con noi perché ve lo abbiamo dimostrato che lavoriamo e che cerchiamo di fare di tutto per rendere il territorio migliore.