Imprenditore casalese rivendica simbolo Pdl e ne chiede il sequestro

di Redazione

PdlCASAL DI PRINCIPE. Il simbolo del Pdl? L’avevano già inventato a Casal di Principe, quasi sette mesi prima della cosiddetta svolta del predellino.

L’imprenditore Michelangelo Madonna, dal 1994 impegnato in politica con Forza Italia, è stato il primo a creare quello che poi è diventato il “marchio di fabbrica” del soggetto unitario del centrodestra.

Come insegna la storia travagliata dello scudocrociato, anche in questo caso bisogna partire da una data significativa. Quella del 18 novembre di due anni fa, quando Silvio Berlusconi improvvisa un comizio in Piazza San Babila, a Milano, annunciando la nascita del partito unico con An e Udc. Il Cavaliere non sa, però, che quando lancia ufficialmente la nuova formazione politica qualcuno aveva già pensato di depositare lo stesso logo: il dottor Madonna, appunto, che ora ne rivendica la paternità. Per correre alle elezioni comunali del maggio 2007 nel suo paese natio, infatti, l’imprenditore casertano aveva deciso di partecipare alla competizione collegandosi al candidato sindaco Cipriano Cristiano, insieme a Fi, An e ai centristi di Pier Ferdinando Casini.

Venuto a conoscenza del problema, il premier chiede ai suoi di intervenire per risolvere la situazione. Da qui la necessità di un accordo scritto per attribuire al futuro premier la titolarità esclusiva del simbolo. Il 19 dicembre del 2007, il presidente del Consiglio e Madonna si ritrovano in via del Plebiscito, davanti al dottor Paolo Becchetti, notaio di Civitavecchia, per firmare l’atto di cessione a titolo gratuito del simbolo “Popolo della Libertà”.

Dietro questo gesto di generosità da parte di Madonna, spiegano i suoi avvocati, c’è la promessa di una candidatura o almeno di un coinvolgimento nel partito unitario, ma al momento di inserire i nomi nelle liste elettorali resta fuori da quella di Campania 2 e grida al tradimento dell’accordo tacito. Madonna non si dà per vinto e decide di portare Berlusconi in tribunale per impugnare la cessione, farsi restituire la titolarità del marchio del Pdl e ottenere il risarcimento del danno per il diritto d’autore.

Il contenzioso va avanti e la prossima settimana sarà depositato al Tribunale di Roma un ricorso per il sequestro giudiziario del simbolo.

da: Adnkronos

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