Alla vigilia della Giornata nazionale dellImpegno e della Memoria, in concomitanza con il quindicesimo anniversario delluccisione di Don Peppino Diana, i sindaci di 19 comuni della Provincia di Caserta, … video
… provenienti dallagro aversano e dallagro caleno, si sono riuniti nella palestra dellItc Carli di Casal di Principe per firmare il protocollo dintesa denominato Uniti per la legalità.
Con il documento i sindaci si sono assunti limpegno di istituire un osservatorio intercomunale sulla criminalità organizzata. Di stanziare nei redigenti bilanci fondi da destinare al sostegno delle vittime del racket, dellusura e della violenza criminale e di costituirsi parti civili nei processi a carico della criminalità organizzata. Il protocollo potrà essere sottoscritto anche dai singoli cittadini presso le varie sedi comunali.
Alla cerimonia sono intervenuti il patron di Libera Don Luigi Ciotti, lArcivescovo di Aversa Mario Milano, i genitori di Don Peppino Diana (che il 19 marzo saranno premiati con la medaglia doro al valor civile, assieme ai familiari del sindacalista Federico Del Prete e dellimprenditore Domenico Noviello, altre due vittime della camorra), i rappresentanti di Libera e del Comitato Don Diana, oltre a numerosi rappresentanti dei comuni, delle forze politiche e sociali del territorio e cittadini.
Significativa la testimonianza di Antonio Tessitore, giovane affetto da Sla (Sclerosi laterale amiotrofica, patologia degenerativa del motoneurone che paralizza progressivamente la muscolatura volontaria) e assessore del Comune di Villa Literno, che, attraverso un puntatore oculare e un sintetizzatore vocale, ha esordito: Non meravigliatevi se mi vedete qui in mezzo a voi, non sono un uomo di polso, anzi il polso non riesco quasi a muoverlo, ma sono qui per ricordarvi che la camorra colpisce tutti, specialmente i più deboli: donne, bambini, anziani e i disabili come me.
Tessitore ha sottolineato con forza lesigenza di sconfiggere la camorra non solo nelle sue espressioni più evidenti, ma soprattutto nellhumus culturale che rende fertile il suo terreno, quella mentalità camorristica che è spesso più forte degli stessi clan: Come disabile ho sperimentato sulla mia pelle cosa vuol dire vivere in un territorio dove i diritti vengono concessi come piaceri personali. È proprio in questa realtà malata, dove lo Stato è assente, che si insinua la camorra. Ai nostri cittadini noi dobbiamo garantire la legalità, esigerla prima da noi stessi, poi dallo Stato, è un nostro dovere morale e civile. Non rassegniamoci.
Al termine i sindaci si sono raccolti in corteo all’esterno dell’istituto e hanno iniziato una fiaccolata che si è conclusa dinanzi la chiesa di San Nicola, che fu retta da Don Peppino.
19 sindaci contro la camorra – 1a parte |
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19 sindaci contro la camorra – 2a parte |
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