Aversa (Caserta) – Lo sfondamento di una delle porte del recentemente ristrutturato Palazzo De Rebursa da parte di un senzatetto che ha utilizzato l’ambiente in cui è penetrato per trascorrere la notte ha creato polemiche tra i politici e sui social per la carente vigilanza delle proprietà comunali troppo spesso vandalizzate. – continua sotto –
La ragione delle polemiche è da ricercare nella decisione presa dalla amministrazione attraverso il dirigente dell’area vigilanza che con una determina del 9 agosto 2022, sottoscritta dopo il furto avvenuto nel chiesa dello Spirito Santo ancora in fase di ristrutturazione, ha affidato ad una ditta il “servizio di vigilanza su due proprietà comunali e precisamente Palazzo De Rebursa e la chiesa dello Spirito Santo con l’installazione di due impianti di videosorveglianza, con centraline collegate a pattuglie pronte a intervenire al manifestarsi di tentativi di effrazione”.
L’affidamento ha durata di un anno, ad un costo di 5760 euro, comprensivi di iva. Nonostante l’attivazione del servizio di vigilanza, come detto in apertura, qualche giorno fa c’è stato l’ennesimo danno arrecato all’edificio prodotto, questa volta, non da vandali ma da un senzatetto che aveva necessità di trovare un alloggio per la notte. Stando a quanto scritto nella determina del 9 agosto, il servizio di sorveglianza si sarebbe dovuto attivare immediatamente. In realtà, il giorno successivo il senzatetto alloggiava ancora nei locali in cui era penetrato danneggiando la porta di accesso.
A questo punto, è logico chiedere come mai la videosorveglianza non avesse messo in allarme gli operatori preposti alla vigilanza e se il danno prodotto dalla apparente carenza di vigilanza sarebbe stato risarcito da qualcuno. Per avere risposta abbiamo chiesto all’assessore Giovanni Innocenti, delegato alla Polizia municipale. “Premettendo che non sono stati spesi 5700 euro per le telecamere, ma quella è la cifra per il contratto con la società di vigilanza privata, che prevede, per circa 200 euro più Iva al mese per ciascuno dei due siti, ovvero palazzo De Rebursa e la chiesa dello Spirito Santo (quindi 400 euro più Iva al mese, ndr.), il servizio di installazione di allarme con fotosensori, fotocellule e rilevatori di percussioni, il tutto collegato direttamente con la centrale operativa dell’istituto di vigilanza privata , oltre al servizio di vigilanza stesso e pronto intervento”. – continua sotto –
“La vigilanza, – continua Innocenti – in questo, come negli altri episodi, è intervenuta segnalando a chi di competenza l’accaduto, sulle immagini che sono pervenute nel tempo sono state avviate delle attività di controllo. Purtroppo, naturalmente non sarà un allarme a correggere dei comportamenti delinquenziali di alcuni adolescenti che si rendono protagonisti di sempre più frequenti atti di vandalismo e violenza o delle necessità sociali di qualche senza fissa dimora. Per i danni, se sarà individuata una responsabilità di qualsiasi soggetto, i dirigenti preposti per competenza chiederanno un eventuale risarcimento”.
La risposta dell’assessore elimina un equivoco nato nella lettura della determina del responsabile dell’Area vigilanza giacché leggere la parola “videosorveglianza” dà l’idea che siano state collocate delle telecamere in quelle due proprietà comunali. In realtà, come chiarito dall’assessore, si tratta di fotocamere e di sensori di movimento che scattano fotografie al passaggio di un eventuale intruso, di conseguenza per dare il via ad un intervento sono necessari tempi tecnici che non consentirebbero di far fronte tempestivamente all’atto vandalico o alle effrazioni come quella attuata dal senzatetto. “Naturalmente – sottolinea l’assessore – questo tipo di intervento non è definitivo ma consente di mettere in sicurezza comunque la struttura, perché se c’è qualcuno all’interno lo veniamo a sapere”. “Però – conclude – bisognerà trovare un altro tipo di protezione che inibisca l’ingresso in queste strutture”.