La Polizia di Stato di Caserta, nell’ambito di un’attività finalizzata alla repressione del fenomeno dello spaccio di droga in città, in particolare nei luoghi della movida a cavallo del fine settimana, ha arrestato in flagranza di reato un noto imprenditore cinquantenne del capoluogo per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. – continua sotto –
Gli agenti della Squadra Mobile – Sezione “Falchi”, appreso da fonte informativa che il soggetto, imprenditore nel settore del turismo, fosse solito detenere cocaina per poi cederla in cambio di denaro a una ristretta “cerchia di amici” facoltosi, nel pomeriggio di venerdì 18 novembre, avviavano un servizio di osservazione che permetteva di rilevare i movimenti del sospettato. In tale contesto, provvedevano a bloccarlo quando, lasciato il luogo di lavoro, si portava presso un vicino deposito nella sua disponibilità, per poi uscirne immediatamente dopo.
Sottoposto a perquisizione, veniva trovato in possesso di due dosi di cocaina, in sacchetti termosaldati, del peso lordo complessivo di quasi 2 grammi. La successiva perquisizione locale eseguita nel deposito permetteva di rinvenire ulteriori due involucri, di dimensioni maggiori, contenenti anch’essi cocaina del peso lordo di oltre 20 grammi, nonché due bilancini di precisione, un coltello con lama annerita e vari sacchetti di plastica con ritagli ovoidali, evidentemente utilizzati per predisporre le dosi.
Anche le ricerche estese presso l’abitazione, sita nel centro di Caserta, portavano al rinvenimento di un’ulteriore dose della stessa sostanza, pesata in 0.23 grammi, nonché, posta accanto ad essa, la somma di denaro contante di 800 euro, suddivisa in banconote di vario taglio e, in quanto tale, ritenuta provento dell’attività di spaccio. – continua sotto –
In ragione del dettagliato quadro indiziario ricostruito, il soggetto ammetteva spontaneamente la destinazione a terzi, in cambio di denaro, della sostanza rinvenuta e, a tal fine, il possesso dei bilancini e del restante materiale trovato, tutto sottoposto a sequestro; perciò, veniva dichiarato in arresto e, come disposto dal pm di turno, sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in attesa del giudizio di convalida.