Caro energia, Meloni chiede aiuto a Ue: “Intervenga o sarà difficile fronteggiare e costi”

di Redazione

La questione del price cap continua a far discutere e Giorgia Meloni fa appello all’Ue: “Bruxelles intervenga o sarà difficile fronteggiare il caro energia”. Intanto, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, al termine di un confronto di 15 Stati che avevano chiesto mesi fa il tetto per il gas russo, chiarisce: “Abbiamo terminato una riunione tra i Paesi critici” sulla proposta del tetto al prezzo dell’energia e “c’è l’intento condiviso di non aderire” al piano presentato dalla Commissione Ue. – continua sotto – 

Meloni: “Il caro energia ci costa 5 miliardi al mese” – Il premier avverte che la situazione sta diventando sempre più difficile e, intervenendo in videocollegamento all’Assemblea dell’Anci a Bergamo, spiega: “Purtroppo abbiamo la spada di Damocle del caro energia che drena le risorse. Gli interventi per calmierare ci costano 5 miliardi di euro al mese: stiamo studiando le proposte arrivate, se non interverrà la Commissione europea sarà difficile far fronte a questi costi”.

L’Italia e altri 14 Paesi: “No alla proposta Ue, serve pacchetto unico” – La proposta presentata, che ruota intorno al “prezzo dinamico” non corrisponde alle attese dei 15 Paesi, tra cui l’Italia, e questi hanno quindi concordato di non approvare le proposte dell’esecutivo comunitario su altri temi su cui possono essere favorevoli (acquisti congiunti, solidarietà tra i Paesi Ue e l’accelerazione dei permessi per le fonti rinnovabili), fino a quando non ci sarà sul tavolo un vero e proprio “price cap”, in modo che tutto venga adottato come un pacchetto unico. Il ministro Pichetto lo ha riferito alla stampa chiarendo: “Naturalmente a questo punto dovremo valutare complessivamente sia la proposta della Commissione sul price cap, sia gli altri termini dell’accordo, che possono riguardare gli altri temi, come la solidarietà o la trasparenza, ma tutto in un unico blocco. Quindi su questo terremo la posizione e vedremo al Consiglio Ue”.

Berlino: “Price cap un compromesso, pronti a trattare” – Berlino giudica il price cap come un compromesso e annuncia che la Germania è “pronta a trattare”. E la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ribadisce: “Stiamo lavorando a tutta velocità al nono pacchetto di sanzioni e approveremo molto presto un price cap sul petrolio russo con il G7 e gli altri principali alleati. Non ci fermeremo finché l’Ucraina non avrà prevalso sull’illegale e barbara guerra di Putin”. – continua sotto – 

Pichetto: “Non approveremo pacchetto gas senza price cap” – Il ministro Gilberto Pichetto è poi tornato sull’argomento per alcune precisazioni: “Ho affermato che sia sulle rinnovabili sia su solidarietà e piattaforma” per gli acquisti congiunti c’è “un punto di mediazione” ma “le approvazioni arriveranno insieme su tutti e tre i fronti, compreso quello su cui in questo momento non c’è l’accordo”, cioè il price cap. “Non è una questione di numero, è una questione di criteri”, ha aggiunto Pichetto ribadendo che “così com’è” nella proposta della Commissione il price cap non sarà approvato da Roma. “Può anche non esserci il numero, ma è il criterio che determina qual è il cap, dove intervenire. Si tratta di trovare una convergenza. Nelle ipotesi che ho fatto al tavolo ho detto che possiamo anche fare a meno di fissare un tetto se i criteri sono chiari per raggiungere l’obiettivo di intervenire evitando la speculazione e l’esplosione dei prezzi del gas”, ha evidenziato.

Spagna: “Un errore approvare altre misure separandole dal price cap” – Anche la Spagna critica Bruxelles e il ministro per la Trandizione ecologica Teresa Ribera spiega: “Arriviamo a un Consiglio complicato. C’è una maggioranza di Stati che guarda con preoccupazione alla lentezza con cui la Commissione sta agendo rispetto al mandato ricevuto. E ci sono alcuni Paesi che non accettano di approvare due dei tre testi e rimandano a dopo il dibattito sul prezzo del gas. Devono essere strettamente correlati”.

Ue: “Pareri diversi su price cap ma c’è volontà di intesa” – “Dobbiamo mettere un tetto al prezzo del gas e allo stesso tempo la penuria di gas è un danno per l’industria europea, servono delle salvaguardie. La discussione odierna ha dimostrato che nonostante i pareri diversi sul tavolo cercare una soluzione è sempre possibile”. Lo ha detto la commissaria Ue all’Energia Kadri Simson al termine del Consiglio Affari Energia. Il ministro dell’Energia ceco, Jozef Sikela, ha aggiunto che l’obiettivo dei Paesi membri “è tornare a Bruxelles con una posizione allineata. Il 13, che è una data molto plausibile per la nuova riunione anche se non è ancora confermata”. “Sarebbe un grave errore – aggiunge – approvare oggi gli aspetti della solidarietà e dell’acquisto congiunto, lasciando per dopo il tetto al prezzo del gas, quando il prezzo del gas è la chiave di tutto ciò che ci succede proprio ora”.

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