Aversa (Caserta) – “Consumo di suolo zero”. Uno slogan che l’amministrazione guidata dal sindaco Alfonso Golia ha sbandierato sin dall’alba della campagna elettorale delle amministrative 2019. E, i verità, a dispetto di quasi tutto il resto, sembra che questo slogan lo stia applicando in pieno, soprattutto da quando sulla poltrona dell’assessorato all’urbanistica siede il suo vice (e alter ego) Marco Villano. – continua sotto –
Poche, infatti, le superfici che vengono invase da asfalto o cemento, ma questo non significa nulla (tra l’altro non è vero nemmeno questo) considerato che sono una decina (una stima per difetto) i casi in cui piccole ville unifamiliari o un vecchio edificio fatiscente ad un piano vengono sostituiti da palazzoni di almeno cinque, sei piani. E questo fenomeno lo stiamo vedendo non solo nelle periferie (via Vito di Jasi ne è un esempio lampante), ma anche in pieno centro storico dove palazzi di cinque, sei piani rappresentano una sorta di grattacielo, al di là di tutte le questioni artistiche/urbanistiche e di tutela di un unicum che andrebbe preservato e valorizzato. Non a caso, ho più volte evidenziato che il nostro centro storico, se opportunamente tutelato, potrebbe fare concorrenza a quelle di centri turisticamente famosi dell’Umbria o della Toscana.
In questi giorni la sezione casertana di ‘Italia Nostra’ ha lanciato l’allarme per quanto sta avvenendo nel capoluogo: si abbattono facilmente palazzi nel centro storico per fare posto a palazzoni anonimi. La stessa cosa sta avvenendo anche da noi nell’indifferenza delle autorità deputate ai controlli e della politica che non ha alcun interesse ad inimicarsi i cementificatori seriali presenti in città. Un ultimo esempio mi ha visto direttamente coinvolto e ha avuto il merito di portare la mia attenzione sul fenomeno.
Un’amica mi ha chiesto di impegnarmi nel farle sapere se fosse regolare la realizzazione di un edificio, di diversi piani, che cresce con ritmo forsennato, nella zona di Santa Lucia. Mi sono rivolto a chi di dovere e, nonostante le continue richieste, in un mese non si è riuscito a capire se quel palazzo che si innalzava tra i tetti del centro storico era o meno in regola. Una domanda semplice al quale si sta attendendo una risposta, mentre l’edificio cresce. – continua sotto –
Eppure, lo ricordiamo, sia Golia che Villano erano stati i paladini della tolleranza zero quando a guidare Aversa erano altri e loro sedevano sulle comode poltrone dell’opposizione. Ora, per rimanere a galla, per trovare quel numero in più necessario in Consiglio comunale, non solo non si vuole svegliare il can che dorme, ma si è perso completamente di vista il futuro urbanistico della città. Non si ha alcun interesse a mettere in campo regole restrittive che sarebbero anche giuste considerato che il trend della popolazione ad Aversa è in calo. Ma, si sa, da sempre Aversa è governata, anche e soprattutto, dai costruttori di palazzi e, forse solo per mancanza di attenzione, questi continuano a fare e disfare a proprio piacimento. Ahi serva Aversa, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!