CASAL DI PRINCIPE. Con le t-shirt recanti la scritta E- state liberi, in un valzer di colori i giovani volontari del campo di lavoro di Libera Le terre di Don Peppe Diana…
…hanno partecipato oggi a Casal di Principe alla raccolta delle pesche nel terreno confiscato al camorrista Sebastiano Ferraro. Unesperienza vissuta con grande entusiasmo dal gruppo parrocchiale di Sesto Fiorentino e da volontari di Parma e Reggio Emilia che hanno voluto condividere limportanza di riportare il sorriso nei luoghi appartenuti a chi per anni ha deciso la morte del territorio. Un momento significativo che corona una settimana di attività svolte nella fattoria di Castelvolturno che, prima appartenuta al camorrista Zaza, oggi è pronta ad accogliere la produzione della mozzarella della legalità con limminente nascita della cooperativa Terre di Don Diana.
Nella tenuta, dal 14 giugno scorso, folti gruppi di ragazzi provenienti da tuttItalia, con grande spirito di sacrificio e profondo senso di responsabilità civile, stanno lavorando per migliorare le condizioni estetiche e strutturali del bene confiscato. Staccionata, orto biologico, murales sono solo alcuni dei risultati raggiunti dai volontari che in questa ultima settimana hanno avuto modo di parlare di legalità, camorra, ecomafie. Dallincontro con Massimo Noviello, figlio dellimprenditore Domenico, ucciso per essersi opposto al racket, alla presentazione del libro Ragazzi della terra di nessuno di Gianni Solino; dalla visione del film Biutiful cauntri, spaccato agghiacciante del degrado ambientale della Campania al seminario sulluso sociale dei beni confiscati, i volontari hanno potuto entrare nel cuore della realtà locale. Unoccasione che sarà offerta da Libera e Comitato Diana, anche al gruppo di 80 ragazzi che la prossima domenica giungeranno aCastelvolturno, intenzionati ad offrire, anchessi, il proprio contributo ad una causa che profuma di riscatto e di cambiamento vero e concreto.