Aversa (Caserta) – Se ancora qualcuno, come me, avesse dubbi sulla posizione di Roberto Romano (nella foto) quale “ago della bilancia” tra maggioranza e opposizione, come unico consigliere in grado con il suo voto di determinare le sorti dell’amministrazione della città, dopo l’uscita, giustificata da un malore improvviso, dai banchi della maggioranza nel corso del Consiglio comunale del 30 novembre, permettendo all’opposizione di rendere nulla, per mancanza del numero legale, la seduta dedicata alle elezione del presidente dell’Assise, deve ricredersi. – continua sotto –
Roberto Romano, ex esponente del Movimento 5 Stelle, ed oggi rappresentante di se stesso o forse, secondo voci, legato al consigliere regionale Giovanni Zannini, benché si dichiarasse fedelissimo di Luigi Di Maio al punto da aderire al nuovo soggetto politico creato dall’ex ministro, è il tredicesimo consigliere della maggioranza che sostiene Alfonso Golia, quello che con il suo voto riesce a mantenerla a galla. Da qui le ipotesi sulla sua uscita che è apparsa come una sfida lanciata a sindaco e maggioranza.
Abbiamo chiesto a Gianluca Golia, consigliere di opposizione ed ex candidato sindaco del centrodestra nel 2019, se questa sensazione forse corretta. “Non conosciamo – commenta Gianluca Golia – le vere ragioni per cui Romano sia uscito dall’aula ma è un dato di fatto che con la sua assenza la maggioranza non aveva più i numeri per eleggere da sola il presidente del Consiglio giacché se la prima seduta per essere valida dove vedere la presenza di 16 consiglieri, cosa che comporta l’impossibilità per la maggioranza di eleggere un suo presidente, in seconda seduta ne bastano 13, quanti ne ha a disposizione la maggioranza, includendo Romano”.
In pratica, per continuare la seduta e permettere l’elezione del presidente l’opposizione avrebbe dovuto accettare quanto avrebbe proposto la maggioranza. Cosa che la parte politica di Gianluca Golia non gradiva anche perché, come affermato dallo stesso esponente della minoranza, inizialmente la maggioranza aveva cercato di ottenere il favore dell’opposizione dichiarando di volerne votare un candidato quale presidente. “In realtà – riprende Gianluca Golia – si è trattato di un tentativo maldestro di apparire come amministratori democratici di fronte all’opinione pubblica ma non ci sono riusciti, perché noi abbiamo detto chiaramente che non eravamo interessati inoltre, se davvero avessero voluto concederci il presidente del Consiglio avrebbero dovuto prevedere una riunione di tutti i gruppi di opposizione per avere una rosa di nomi tra i quali scegliere. Questo non è stato mai fatto a dimostrazione che non c’era alcuna intenzione di concedere all’opposizione la presidenza del Consiglio Comunale”.
A questo punto, diventa fondamentale il voto di Roberto Romano. “Cosa che per il momento non è possibile intuire perché – continua Gianluca Golia – è difficile interpretare il pensiero del consigliere che potrebbe avere scelto quel tipo di tattica per alzare il tiro nei confronti del sindaco che non gli avrebbe concesso spazio politico adeguato nonostante l’impegno riposto nell’ occupare uno scanno della maggioranza lasciando quello dell’opposizione o più semplicemente sia stato dettato da una rivalutazione della sua attività politica e abbia deciso di occupare il posto dal quale era partito”.
Intanto, a dimostrazione del rispetto delle regole e dell’importanza istituzionale del Consiglio Comunale, il presidente facente funzioni, Alfonso Oliva, dopo avere già fissato per il 19 e 20 dicembre le date del Consiglio dedicato alle prescrizioni sui bilanci della Corte dei Conti, ha convocato per venerdì 9 dicembre, alle 9.30 (e in seconda convocazione il giorno 10, alla stessa ora) l’ennesima seduta per l’elezione del presidente. Sarà ancora un braccio di ferro?