Aversa, scontro nel Pd: il commissario Mauri condanna manifesto contro Golia. I dissidenti: “Pensi alla questione morale nel partito”

di Nicola Rosselli

Aversa (Caserta) – Kramer contro Kramer. Diventa sempre più cruento lo scontro in seno alla famiglia del Pd aversano, risalendo a galla di tanto in tanto in attesa della resa finale che, probabilmente, si consumerà in sede di elezioni amministrative. Toni sempre più accesi che non lasciano dubbi sulla irreparabilità di una frattura fatta di miopia politica. – continua sotto –  

Questa volta scende in campo il parlamentare Matteo Mauri (nella foto), commissario Pd di Caserta, che giudica un «gesto molto grave» il manifesto dal titolo «Sindaco senza vergogna» apparso sui muri di Aversa nei giorni scorsi. «È stato diffuso via social e affisso sui muri della città di Aversa – scrive Mauri – un manifesto con frasi ingiuriose e gravemente lesive della dignità personale e politica del sindaco Alfonso Golia. Sono frasi che vanno evidentemente ben oltre i limiti della critica politica a un amministratore pubblico».

«Questo manifesto – continua il commissario – è stato sottoscritto anche da tre consiglieri comunali (Paolo Santulli, Eugenia D’Angelo e Maurizio Danzi, ndr) eletti nelle liste del Pd a sostegno del Sindaco Golia, anch’egli iscritto al Partito Democratico. Si tratta di comportamento che non può che essere considerato molto grave e causa di un rilevante danno politico e di immagine per l’intera comunità democratica. Ritengo tutto ciò in contrasto con le regole statutarie nazionali, che dovrebbero orientare i comportamenti degli iscritti». «Mi riservo perciò – conclude Mauri – di sottoporre nelle prossime ore la questione alla Commissione di Garanzia nazionale per chiedere di valutare i fatti e di assumere le adeguate iniziative e i provvedimenti necessari».

Non si fanno attendere le reazioni dei diretti interessati, In primo luogo l’ex parlamentare Paolo Santulli: «Già siamo sospesi, ingiustamente per tre mesi dal Pd per non aver votato il bilancio 2020 e per aver criticato il sindaco. Allora avevamo segnalato al sindaco stesso ed al partito, per iscritto, gli errori contabili che riportava il bilancio e volevamo farlo ragionare. Per tali questioni abbiamo avuto ragione, infatti la Corte dei Conti ha riconosciuto tutti quegli “errori” contabili ed ha gravato di prescrizioni l’Ente, che andrà in dissesto. Ora abbiamo stigmatizzato l’impecoramento del sindaco che ha accettato l’ennesimo ricatto ed offerto la poltrona di presidente del consiglio al suo avversario candidato a sindaco Roberto Romano, pur di portare a casa quel voticino per mantenere la poltrona. Abbiamo subito da parte di Golia e dei suoi sodali ben più infamanti manifesti. Dove era allora il Partito Democratico?». «Dite a questo commissario – conclude Santulli – che sarebbe utile un confronto aperto sulla questione morale del Pd in Campania ed in provincia di Caserta, poi vediamo chi deve essere portato innanzi agli organi nazionali». – continua sotto –  

Sulla stessa scia la consigliera comunale Dem che più ha dato battaglia sull’argomento «bilancio fasullo» Eugenia D’Angelo: «Credo che il commissario Mauri debba valutare la legalità degli atti dell’Amministrazione Golia, a partire proprio dalle prescrizioni della Corte dei Conti; gli rammento che per il nostro ‘no’ ad un evidente bilancio farlocco siamo stati sospesi già per tre mesi: sarebbe il caso che ci riabilitasse, invece, e prendesse le distanze dal sindaco e dai suoi legionari. Oppure, il commissario Mauri vuole parlare dell’allegra gestione urbanistica, dei lavori pubblici, degli incarichi tecnici e degli affidamenti degli appalti? Io sono a disposizione. Per dirla con Cuperlo, nel Pd c’è una questione morale aperta e certo non riguarda la sottoscritta: si informi bene il commissario Mauri». «Il manifesto – conclude D’Angelo – esprime un sentimento diffuso in città di cui ci siamo resi portavoce. E, infine, siamo anche stufi di dover sopportare questi piagnoni che vanno da papà a piangere perché i cattivoni del Pd li dissacrano. E basta! Caro commissario Mauri, potremmo anche valutare seriamente una risposta senza ritorno perché siamo anche politicamente annoiati».

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