Aversa (Caserta) – La “guerra dei tavolini” fa registrare una duplice vittoria del comandante della Polizia Locale, Antonio Piricelli, al Tar Campania, che ha rigettato la richiesta di annullamento delle ordinanze di chiusura temporanea dell’attività notificate, lo scorso 6 dicembre, ai titolari di due locali del centro cittadino dopo che i caschi bianchi aversani avevano rilevato un’occupazione abusiva di suolo pubblico. Ora scatterà la chiusura per 5 giorni dei due esercizi pubblici. – continua sotto –
Tra le motivazioni, la quinta sezione del tribunale amministrativo ha sottolineato che, “nel caso in esame, a prescindere da ogni valutazione in ordine all’effettivo rinnovo della concessione originariamente ottenuta, il numero di tavolini e di sedie rinvenuti in prossimità dell’esercizio commerciale durante gli accertamenti condotti rispetto all’estensione dell’area pubblica concessa inducono, prima facie, a ritenere che la società ricorrente abbia perpetrato reiterati abusi del titolo concessorio”.
Pertanto, “legittimamente – si legge ancora nel provvedimento del Tar – il Comune, avendo riscontrato plurimi inadempimenti alle condizioni stabilite nell’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico, ha disposto la contestata misura”. Alla notizia, Piricelli, contattato in merito, si è limitato ad un laconico quanto chiaro commento: “Non avevo dubbi, noi lavoriamo, e continueremo a farlo, per far rispettare la legge, senza mezze misure”.
Ed a proposito di “mezze misure” altrettanto chiare sono state le dichiarazioni rilasciate dal comandante qualche giorno fa: “Comprendo che il mio modo di lavorare per garantire il rispetto delle regole non piace a qualcuno (…) Basta essere chiari e dirlo, ho la maturità di comprendere ed andare a svolgere il mio lavoro in altre realtà dove probabilmente il mio operato può essere apprezzato (…) La mia linea è legalità e rispetto delle regole”. – continua sotto –
Parole che sanno di vero e proprio avvertimento a chi (anche all’interno dell’amministrazione comunale?) lo ritiene “scomodo” e poco “accomodante” nonostante i brillanti risultati ottenuti fino ad oggi su diversi versanti, dall’abusivismo alla tutela dell’ambiente, dando risposte concrete a quei tanti cittadini che ogni giorno lamentano condizioni di invivibilità sul territorio.